Sin dall'Ottocento, l'economia politica dei classici ha prodotto modelli del commercio internazionale per spiegare tanto i vantaggi derivanti dall'apertura agli scambi, quanto la struttura dei flussi commerciali tra i diversi paesi. A tutt'oggi, gli assunti avanzati dal modello ricardiano del commercio internazionale e dal modello Heckscher-Ohlin-Samuelson, che spiegano i flussi di scambi commerciali rispettivamente basandosi sui concetti di vantaggio comparato e di dotazione di risorse, forniscono strumenti ampiamente utilizzati nella spiegazione dell'insorgenza e del mantenimento di rapporti commerciali tra stati. A differenza della letteratura economica, che si è concentrata in buona misura sulle cause dell'apertura commerciale e sulla spiegazione delle direzioni dei flussi di scambio, spesso limitandosi a individuare i fattori costanti nelle politiche protezioniste o liberiste degli stati, la letteratura politologica ha puntato il proprio interesse sulla spiegazione delle variazioni nella scelta degli stati di promuovere, oppure limitare, il grado di apertura agli scambi con l'estero.