La nozione di ideologia è diventata una nozione disperante, una parola tuttofare e, spesso, nulla-dire. Inutile discutere di ideologia, dunque, se gli interlocutori non definiscono il termine. Premetto subito che io accedo a una definizione stretta di «ideologia». La parola è importante se serve a dire (a significare) quel che altre parole non dicono; è sprecata (o peggio) se usata come doppione o come sinonimo di altri termini. Non accetto, quindi, la sinonimia tra «ideologia» e qualsiasi «sistema di credenze» o qualsiasi «visione del mondo» (Weltanschauung); e questo per la semplicissima ragione che quei termini già adempiono al loro ufficio, e cioè forniscono la categoria generalissima, e generica, che ci occorre. Se poi mi si chiede perché preferisco la nozione di sistema di credenze a quella di ideologia, è — rispondo — per due ragioni. Primo, sistema di credenze è termine assai meno controverso (non ancora coinvolto, se si vuole, in mischie ideologiche) e, secondo, è termine assai meno oscuro in virtú della propria trasparenza semantica (come direbbe Ullmann). Dunque, quando intendo «sistema di credenze» o «visione della vita» dico cosí, e non dico (sprecando e pasticciando il termine) «ideologia». Si potrà obiettare che la parola ideologia non sta per sistemi di credenze totali, ma per sistemi di credenze politici. Ma se cosí è (e non mi pare che lo sia), nulla vieta di precisare come sopra precisato, e cioè di aggiungere la parola politica.