Il testo di Sartori serve bene, mi sembra, agli scopi che l'autore si è prefìsso. Offre sia agli studiosi che ai “pratici”, coloro che si affannano intorno al problema delle riforme istituzionali in Italia, una guida orientativa solidamente costruita e, inoltre, contrasta efficacemente il fiume di parole in libertà, le tante affermazioni infondate su questi temi, che affiggono tradizionalmente il dibattito italiano. Non potendo toccare, in questo breve commento a margine, tutti gli argomenti trattati da Sartori mi concentrerò su pochi aspetti: affronterò, in primo luogo, il problema degli obiettivi della eventuale riforma (che cosa ci si propone?); tratterò, in secondo luogo, il tema della riforma elettorale che, come dice Sartori, è comunque prioritario rispetto al resto; da ultimo, illustrerò il mio punto di dissenso — unico, in realtà, ma forse piuttosto importante per le conseguenze pratiche che porta con sé — dall'impostazione di Sartori.