La storia politica spagnola degli ultimi due secoli è caratterizzata da un'accentuata discontinuità. L'800, ad esempio, ha avuto guerre civili, pronunciamientos e, persino, un breve esperimento repubblicano in una Europa allora prevalentemente monarchica. Il graduale passaggio dal sistema di rappresentanza censitaria ai parlamenti di notabili e alle monarchie costituzionali e la trasformazione dei club politici in partiti oligarchici sono stati incompleti. Lo stesso esperimento liberale di maggior successo, la restaurazione monarchica del 1875, è durato fino alla dittatura di Primo de Rivera (1923) che ha bloccato le trasformazioni interne dei grandi partiti, proprie della prima fase della restaurazione, e impedito l'emergere e l'affermarsi di nuove forze politiche. Nel 1931, viene instaurata una repubblica con nuovi partiti, i cui leaders spesso non avevano esperienza parlamentare, e si ha una rapida mobilitazione dell'elettorato e delle forze sociali in un periodo di crisi. È possibile trovare dei legami tra i partiti lungo tutto questo periodo, ma prevale nettamente la discontinuità sia a livello organizzativo che di leadership.