Questo saggio si propone di esaminare le critiche che, nel corso degli anni settanta, sono state mosse al modello del pluralismo polarizzato e alla sua applicazione al sistema partitico italiano. A tale modello sono state rivolte sia critiche di tipo teorico, cioè relative ai problemi metodologici della sua costruzione e giustificazione, sia critiche inerenti alla sua applicazione al caso italiano. In particolare, sono stati oggetto di discussione alcuni punti centrali allo schema del pluralismo polarizzato; l'accrescimento elettorale delle estreme per effetto delle spinte centrifughe; la definizione di partito antisistema data da Sartori al Pci. Pertanto sono state prese in considerazione le osservazioni, e le relative controrisposte, di quei politologi, italiani e stranieri, che nelle loro analisi del sistema partitico italiano si sono riferiti a Sartori: Bourricaud, D'Alimonte, Graziano, Leonardi, Linz, Pasquino, Pellicani, Tarrow. Dato che la teoria del pluralismo polarizzato è dispersa in diversi contesti, questa parte è preceduta dall'esposizione sintetica del modello e della sua applicazione al nostro sistema dei partiti.