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Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Nel 1967 e nel 1968 sono state svolte, in Francia ed in Italia, delle indagini post-elettorali, a livello nazionale, su campioni di opinione pubblica, nell−ambito del medesimo progetto per uno studio comparato fra nazioni sul tema del governo rappresentativo. In questa sede, riferiamo su alcune conclusioni tratte da una serie piú ristretta di dati relativi al rapporto, riscontrabile nei due paesi, fra l−opinione espressa dal pubblico su problemi scelti e le sue preferenze politiche.
1 Studi strettamente connessi sono stati svolti o sono in via di svolgimento in una dozzina circa di paesi. Il progetto francese, che è stato realizzato da Pierce e dal professor Philip E. Converse della Università del Michigan in collaborazione con il professor Georges Dupeux dell'Università di Bordeaux, è stato trasformato in panel al tempo delle elezioni legislative francesi del giugno 1968, al fine di valutare l'impatto politico dei fatti di maggio, mentre una terza serie di interviste di panel è stata ulteriormente condotta dopo l'elezione presidenziale francese del giugno 1969. I risultati dei panels sono stati riportati altrove.Google Scholar
2 Non ci è possibile prendere in considerazione livelli comparati di stabilità dell'opinione nei due paesi, anche se la natura di panel dello studio francese permetterà a Converse e Pierce di stendere eventualmente un rapporto su questi livelli per quanto riguarda la Francia. Al fine di evitare grossolane distorsioni dell'opinione sottostante, dovute a fattori contingenti, ci siamo concentrati su argomenti che si può ragionevolmente assumere abbiano per il pubblico importanza durevole. Sul problema della stabilità e altri aspetti dell'opinione pubblica, vedi Converse, P. E. e Dupeux, G., Politicization of the Electorate in France and the United States , in « Public Opinion Quarterly », XXVI (1962), pp. 1–23, e Butler, D. e Stokes, D., Political Change in Britain, New York, St. Martin's Press, 1969, pp. 193–200 e 341–358.Google Scholar
3 L'esatta formulazione, in francese ed in italiano, delle domande poste, può essere consultata a richiesta.Google Scholar
4 Sono stati definiti come soggetti che si sono identificati con un partito quelle persone che hanno citato il nome di un partito distinto o di una formazione politica (per prendere in considerazione organizzazioni « ad ombrello », quali la Federazione francese della sinistra democratica e socialista ed il Centro democratico) o, nel solo caso della Francia, il nome di un leader politico inequivocabilmente associato ad un distinto gruppo politico (De Gaulle, Giscard d'Estaing, Mitterrand e Lecanuet). Definiti in questo modo, quelli che si identificano con un partito costituiscono qualcosa meno del 65% dell'elettorato francese e approssimativamente il 75% di quello italiano.Google Scholar
5 In Italia, i mores del piú ampio contesto della cultura politica e l'etica professionale degli intervistatori hanno impedito di porre direttamente delle domande sul voto. Tuttavia, abbiamo interrogato gli intervistati italiani sulla costanza del loro voto e quasi 1'80% ha risposto di aver sempre votato per lo stesso partito in tutte le elezioni locali e nazionali. In Francia, la correlazione tra identificazione partitica e voto era .79 nel 1967. Senza dubbio, non vi è nessuna certezza che una correlazione cosí relativamente soddisfacente apparirebbe anche in Italia; ma essa fornisce plausibilità all'ipotesi che la distribuzione, riportata in questa ricerca, delle opinioni tra quanti si identificano con un partito, non sia profondamente divergente dalla loro distribuzione tra quanti votano per quel partito.Google Scholar
6 Deutsch, E., Lindon, D. e Weill, P., Les familles politiques aujourd'hui en France, Paris, Minuit, 1966, e Laponce, J., Note on the Use of the Left-Right Dimension, in « Comparative Political Studies », II (1970), pp. 481–502.CrossRefGoogle Scholar
7 Stokes, D., Spatial Models of Party Competition , in Campbell, A., Converse, P., Miller, W. e Stokes, D., Elections and the Political Order, New York, Wiley, 1966, pp. 161–179; e Butler, D. e Stokes, D., op. cit. , pp. 184–192.Google Scholar
8 Una indicazione (e non certo una misurazione diretta) di quello che la somiglianza delle distribuzioni sui quattro argomenti potrebbe significare per il peso dell'opinione pubblica su questi argomenti può essere ottenuta assegnando dei punteggi a ciascun gradino della scala delle risposte. Se alla scala dell'importanza relativa viene dato un punto per « molto importante », due punti per « abbastanza importante », tre per « poco importante », quattro per « assolutamente non importante » o per « nessuna opinione », i punteggi medi di opinione sugli stessi argomenti nei due paesi non differiscono piú di .18 (vedi le prime due colonne della tabella 2).Google Scholar
9 A « perfettamente d'accordo » è stato assegnato un punto, a « d'accordo » due, a « in disaccordo » tre, a « in perfetto disaccordo » quattro.Google Scholar
10 Questa conclusione è provata dalle risposte alle altre domande poste in entrambi i paesi. * La ricerca è stata effettuata prima della scissione del 1969.Google Scholar
11 Cantril, Vedi H., The Pattern of Human Concerns, New Brunswick, Rutgers University Press, 1965, cap. XVI. (Traduzione di Emanuele Marotta) Google Scholar