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LE ELEZIONI REGIONALI DEL 2000: LA FRAMMENTAZIONE SI CONSOLIDA, LE ALLEANZE SI ASSESTANO

Published online by Cambridge University Press:  17 July 2018

Introduzione

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Le elezioni regionali del 16 aprile 2000 presentano un esito piuttosto atipico. Il voto ha fatto emergere un vincitore indiscusso – il cui successo è misurabile in termini di numero di governi regionali conquistati, computo complessivo dei voti validi ottenuti, esito della sfida nazionale fra centro-destra e centro-sinistra (Legnante e Corbetta 2000) – a fronte però di variazioni assai modeste nei rapporti di forza elettorali tra «aree» politiche. A dispetto della sostanziale stabilità degli allineamenti elettorali aggregati, il risultato ha prodotto così conseguenze politiche significative e immediate, in primo luogo le dimissioni del governo D'Alema.

Questo articolo intende illustrare questo apparente paradosso e fornire alcuni elementi di spiegazione in proposito. A tale scopo prenderà in esame tanto il risultato quanto le conseguenze sistemiche del voto, ponendo in relazione le due principali evidenze sintetiche emerse dalle elezioni: elettorato (quasi) stabile, offerta decisiva per un verso; bipolarismo compiuto, frammentazione in crescita per altro verso. Queste evidenze catturano l'essenziale della prova elettorale del 16 aprile e sembrano sufficienti ad attribuire a un'elezione caratterizzata da andamenti tutt'altro che tellurici una rilevanza periodizzante, per quanto controintuitivo ciò possa sembrare.

Summary

Summary

On April 16th elections were held in fifteen out of the twenty Italian regions. For the first time people chose directly the chief executive of their regional governments. Nevertheless, these elections were «national» in character in that both parties and voters considered them a test in view of the general elections scheduled for spring 2001.

Firstly, this paper deals with the making of electoral alliances and with their internal regulations. Compared to previous elections, both the center-left and the center-right coalitions were able to broaden their range and therefore to adapt more efficiently to the constraints and opportunities determined by the electoral system, the only relevant party left out from this inclusive strategy of alliances being the Lista Pannella/Bonino.

Secondly, this essay analyses the outcome of the elections. The center-right coalition won eight regional governments and performed even better in terms of total votes, having got over 1.5 million (plurality) votes more than the center-left coalition, meaning a 6% overall margin. The geography of the electoral results also shows that the South is the only competitive area in the country.

The last topic discussed in the article is what these regional elections have represented with reference to the Italian political transition and, more specifically, to the process of party system restructuring. On the one hand the electoral competition shown an almost perfect bipolar asset; on the other hand the party fragmentation was still very high. The results of these elections therefore confirmed that the new Italian party system has been consolidating following the scheme of «fragmented bipolarism».

Type
Ricerche
Copyright
Copyright © 2000 by Società editrice il Mulino, Bologna 

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