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INTERPRETAZIONI DEL SISTEMA POLITICO ITALIANO

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

La produzione scientifica sul sistema politico italiano, nel suo complesso e su alcuni aspetti specifici, ha registrato di recente notevoli passi avanti sia in senso quantitativo sia in senso qualitativo. Predominano, naturalmente, gli studi e le ricerche empiriche svolte dagli stranieri, anche per una piú o meno naturale riluttanza degli studiosi italiani ad impegnarsi in un lavoro di descrizione-spiegazione globale del funzionamento del sistema politico italiano che potrebbe oscillare pericolosamente tra la Scilla dell'eccessiva genericità e la Cariddi della preminenza dell'interpretazione politica a scapito dell'apporto descrittivo. La rassegna critica qui presentata, oltre ad offrire un contributo al lettore che voglia orientarsi nella letteratura recente, seppur non analizzata in maniera esaustiva, intende enucleare quei temi che piú si prestino ad approfondimenti con ricerche empiriche e sottolineare novità di approccio e di metodo degli scritti esaminati.

Type
Rassegne
Copyright
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References

Notes

1 Si farà riferimento in particolare a: Allum, P. A., Italy - Re public without Government?' , London, Weidenfeld and Nicolson, 1973, pp. 267 [£ 5.50]; ID., Politics and Society in Post-war Naples, Cambridge, Cambridge University Press, 1973, pp. 410 [£ 11.000] di imminente pubblicazione la traduzione italiana presso Einaudi; Bibes, G., Le système politique italien, Paris, Presses Universitaires de France, 1974, pp. 206 [NF 22,00]; Bourricaud, F., Partitocrazia: consolidamento o rottura? , e Linz, J. J., La democrazia italiana di fronte al futuro, entrambi in Cavazza, F. L. e Graubard, S. R. (a cura di), Il caso italiano, Milano, Garzanti, 1974, pp. 568 [£ 1.600]; e Putnam, R. D., The Beliefs of Politicians. Ideology, Conflict, and Democracy in Britain and Italy, New Haven and London, Yale University Press, 1973, pp. 309 [$ 10.95].Google Scholar

2 I condizionamenti del contesto socio-economico e la loro incidenza su un partito orientato al mutamento costituiscono l'oggetto dell'interessante ricerca di Tarrow, S., Peasant Communism in Southern Italy, New Haven, Yale University Press, 1967, trad. it. Partito comunista e contadini nel mezzo giorno, Torino, Einaudi, 1972.Google Scholar

3 La ricerca di Putnam è basata su una serie di interviste semistrutturate in profondità con 83 deputati italiani e con 93 rappresentanti alla Camera dei Comuni inglese, effettuate tra il febbraio 1967 e il febbraio 1968.Google Scholar

4 Sistema che la Bibes, , in Le système politique italien , rispettivamente a p. 12 e pp. 12–13, definirà pseudo-parlamentare. Su questi punti, sia pur con differenti accentuazioni, concordano tutti gli autori. Cfr. anche Zariski, R., Italy. The Politics of Uneven Development, Hinsdale Ill., Dryden Press, 1972, cap. 1.Google Scholar

5 Scoppola, P., De Gasperi e la svolta politica del maggio 1947 , in ≪ Il Mulino ≫, XXIII (1974), pp. 2546.Google Scholar

6 Putnam, R. D., The Beliefs of Politicians , p. 194.Google Scholar

7 Bibes, G., Le système politique it alien, p. 27. Esempi emblematici ma significativi non solo della ricostituzione dell'ordine antico ma dell'anticipazione di alcuni aspetti del sistema politico repubblicano sono brillantemente colti da Galli, G., I partiti politici , Torino, UTET, 1974, pp. 251252, a proposito della concezione del partito, inteso nel periodo fascista come ≪ organismo capillare, presente in ogni settore della vita sociale, in grado di organizzare e influenzare permanentemente milioni di iscritti ≫ e come ≪ canale di relativa promozione sociale ≫, e a proposito degli strettissimi rapporti fra partito e sindacato, e nell'accresciuta interferenza e interconnessione tra partito e pubblica amministrazione.Google Scholar

8 Cfr. in particolare Legnami, M., Restaurazione padronale e lotta politica in Italia 1945–1948: ipotesi di lavoro e dibattito storiografico , e Pavone, C. Sulla continuità dello stato 1943–45, entrambi in ≪ Rivista di storia contemporanea ≫, 1974, rispettivamente n. 1, pp. 1–27 e n. 2, pp. 172–205. Vale la pena notare che il dibattito è tutt'ora, apertissimo.Google Scholar

9 Allum, P. A., Italy - Republic without Government? , rispettivamente p. 17 e p. 44.Google Scholar

10 Questo è vero soprattutto per le osservazioni concernenti la Confindustria, per la scarsa attenzione dedicata al dibattito sui ceti produttivi e parassitari, al nuovo ruolo della magistratura e ai processi di concentrazione della stampa.Google Scholar

11 Allum, P. A., Italy - Republic without Government? , p. 211.Google Scholar

12 Pizzorno, A., I sindacati nel sistema politico italiano , in ≪ Rivista trimestrale di diritto pubblico ≫, XXI (1971), pp. 15101559.Google Scholar

13 Non soltanto i sindacati vengono analizzati in una sola pagina e mezza, pp. 96–97, ma, aderendo ad una impostazione teorica che ha già fatto molti danni nel passato e che fortunatamente è in via di superamento, l'autore ne colloca la trattazione nella sezione dedicata ai gruppi di interesse.Google Scholar

14 Bibes, G., Le système politique italien , p. 126. Per un approfondimento di questi temi fondamentale è il citato volume di Galli, , I partiti politici. Google Scholar

15 Allum, P. A., Politics and Society in Post-war Naples , p. 20.Google Scholar

16 Le fonti utilizzate da Allum, oltre ad una ricerca diretta sul campo a diversi intervalli, sono costituite da scritti storici dei classici da Gramsci a Croce e dei contemporanei, da analisi sociologiche e economiche e dalla letteratura derivante dal dibattito politico contingente, il tutto fuso in buona sintesi.Google Scholar

17 Se ne può leggere una versione condensata The Neapolitan Politicians: A Collective Portrait , in ≪ Politics and Society ≫, II (1972), pp. 377406.Google Scholar

18 Allum, P. A., Politics and Society in Post-war Naples , p. 12.Google Scholar

19 Ibidem , p. 146.Google Scholar

20 Ibidem , p. 149.Google Scholar

21 Ibidem , p. 230.Google Scholar

22 Ibidem , p. 243.Google Scholar

23 Ibidem , pp. 316317. Allum aggiunge che se una prima caratteristica del clientelismo alla Gava fu una specie di tecnocrazia primitiva, ≪ i nuovi tentativi, ora chiaramente falliti, di integrare i diversi tipi di attività economica costituirono la seconda caratteristica del “gavismo”. Lo strumento principale di questa politica consistette nel controllo del settore pubblico, e soprattutto degli investimenti pubblici ≫ (p. 317) e poiché ≪ ‘fare’ a Napoli in una economia capitalistica, nonostante gli incentivi governativi agli investimenti, significava necessariamente l'uso di capitali nei settori piú profittevoli… è poco sorprendente che, nonostante un gran parlare di industrializzazione e programmazione, il clan di Gava fu attivo in molti degli stessi settori di Lauro — edilizia (la speculazione fu accelerata), lavori pubblici, servizi pubblici e turismo. Le differenze furono di scala; per esempio autostrade e circonvallazioni, caseggiati per uffici e fabbriche divennero l'obiettivo del saccheggio e non soltanto caseggiati per abitazione ≫. E infine ≪ il controllo da parte dei Gava delle facilità di credito locale pubblico e privato fu sufficiente ad assorbire e subordinare i luogotenenti e i sostenitori di Lauro, cosa che spiega perché il Senatore potesse vantarsi di averli trasformati; essi non erano in grado di controllare i grandi interessi nazionali e stranieri ≫ (p. 318). E, tuttavia, il potere di Gava rimane locale e legato al ricatto della rete di interessi da lui pazientemente tessuta, ma è tutt'altro che al di là di ogni sfida.Google Scholar

24 Putnam, R.D., The Beliefs of Politicians , p. 75.Google Scholar

25 Ibidem , p. 35.Google Scholar

26 Ibidem , p. 48.Google Scholar

27 Ibidem , p. 61.Google Scholar

28 Ibidem. Google Scholar

29 Ibidem, pp. 62–63. Per un'analisi piú approfondita, condotta anche su interviste effettuate a consiglieri regionali e ad altri deputati nel 1970, cfr. Putnam, R.D., Politica e ideologia dei dirigenti comunisti italiani , in ≪ Il Mulino ≫, XXIII (1974), pp. 178218.Google Scholar

30 Putnam, R. D., The Beliefs of Politicians , rispettivamente p. 73 e p. 78 n. 1. L'osservazione citata nel testo è però in leggera contraddizione con quanto affermato in seguito e cioè che ≪ in Italia gli uomini politici piú importanti hanno la tendenza a mostrare livelli di ostilità partitica relativamente maggiori ≫ (p. 86) poiché è probabile che gli uomini politici piú importanti siano compresi nella stragrande maggioranza nei politici professionisti o di carriera. Ma il punto piú importante è che sarebbe interessante anticipare le conseguenze per la public policy dell'accresciuta presenza di politici meno ostili ma piú ideologici, se questo è il caso. Manca, cioè, apparentemente, nell'analisi del Putnam, quest'aspetto cruciale, che è solo adombrato nella considerazione che ≪ gli ideologi hanno dato il tono del dibattito politico in Italia. Essi hanno stabilito gli standards secondo i quali verrà giudicato il comportamento politico di ciascuno ≫ (p. 89).Google Scholar

31 Ibidem , rispettivamente p. 114 e p. 115.Google Scholar

32 Ibidem , p. 120.Google Scholar

33 Infatti, l'autore aggiunge che ≪ per chi crede nell'armonia essenziale della società, allora la criminalità può essere attribuita unicamente all'immoralità individuale, all'ignoranza, alla psicopatologia, e il rimedio deve essere cercato in mutamenti nell'individuo o per mezzo dell'istruzione o per mezzo di una elevazione morale. Se, d'altro canto, si è convinti della realtà del conflitto sociale, è naturale cercare le origini della criminalità non nell'individuo, ma nelle tensioni e nei mutamenti sociali, e cercare soluzioni in mutate condizioni sociali ≫ (p. 120).Google Scholar

34 Le citazioni sono rispettivamente a p. 150 e p. 139.Google Scholar

35 Ibidem , p. 171.Google Scholar

36 Ibidem , p. 194. Nella sua indagine successiva Politica e ideologia dei dirigenti comunisti italiani, Putnam mette ulteriormente in risalto il fatto che i comunisti italiani propongono riforme socio-economiche radicali ma non vogliono alterare il quadro politico delineato dalla costituzione.Google Scholar

37 A livello di massa le risultanze, soprattutto nella percezione degli elettori non comunisti, sono, almeno parzialmente, differenti. Si vedano le importanti ricerche di Sani, G., La strategia del PCI e l'elettorato italiano, e Canali di comunicazione politica e orientamenti dell'elettorato , entrambi in ≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, rispettivamente III (1973), pp. 551579 e IV (1974), pp. 371–386.CrossRefGoogle Scholar

38 La nota interpretazione di Galli è stata formulata ne Il bipartitismo imperfetto , Bologna, Il Mulino, 1966.Google Scholar

Il saggio L'intersecazione delle classi sociali nei partiti contenuto ne Il caso italiano, rappresenta un approfondimento e un allargamento della tematica iniziale.Google Scholar

40 Sartori, G., Rivisitando il ≪ pluralismo polarizzato ≫, ne Il caso italiano, cit., pp. 196–223. Sul punto dell'opposizione che cambierebbe il sistema cfr. anche Fisichella, D., L'alternativa rischiosa , Firenze, Sansoni, 1973.Google Scholar

41 Su questo punto importante è anche il saggio di Pizzorno, A., I ceti medi nei meccanismi del consenso, ne Il caso Italiano , cit., pp. 314337.Google Scholar

42 Cfr. le analisi di Sartori, G., Passigli, S., Zincone, G. e Pasquino, G. nel volume, Correnti, frazioni e fazioni nei partiti politici italiani , Bologna, Il Mulino, 1973 (gli scritti menzionati furono pubblicati in precedenza nella Google Scholar

≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, dicembre 1971, aprile e agosto 1972).Google Scholar

44 Resta da chiedersi naturalmente in che modo inciderà la legge sul finanziamento pubblico dei partiti su questo stato di cose. Mi si consenta di rinviare, a questo proposito, al mio Contro il finanziamento pubblico di questi partiti , in ≪ Il Mulino ≫, XXIII (1974), pp. 233255, per un primo tentativo di valutazione.Google Scholar

45 Linz, J. J., La democrazia italiana di fronte al futuro , le citazioni sono rispettivamente a pp. 138139, p. 155 e p. 139.Google Scholar

46 E, tuttavia, Linz, che ha ben presente la situazione della Chiesa spagnola nota acutamente che in Italia ≪ alcune organizzazioni ispirate dalla Chiesa hanno perseguito interessi loro propri, e potrebbe non tornare a vantaggio della Chiesa pretendere dalla DC un impegno disciplinato. Il pluralismo di comportamento religioso-sociale all'interno della comunità cattolica non può piú essere ignorato; questo pluralismo potrebbe avere gravi ripercussioni politiche per la DC, ma non per la Chiesa come istituzione religiosa ≫, ibidem , p. 136. Sulla mancata evoluzione politica della Chiesa e delle organizzazioni cattoliche italiane cfr. anche gli spunti in Parisi, A., Questione cattolica e referendum: l'inizio di una fine , Bologna, Il Mulino, 1974.Google Scholar

47 Bibes, G., Le système politique it alien , pp. 164–5.Google Scholar

48 Sui problemi dell'instaurazione di una democrazia consociativa in Italia cfr. il mio articolo Il sistema politico italiano tra neo-trasformismo e democrazia consociativa , in ≪ Il Mulino ≫, XXII (1973), pp. 549566. Su limiti e prospettive di una ≪ grande coalizione ≫ cfr. Matteucci, N., Un ≪ compromesso storico ≫: perché?, Bologna, Il Mulino, 1974. Sul tradizionalismo economico cfr. l'ottimo contributo di Berger, S., Uso politico e sopravvivenza dei ceti in declino, ne Il caso italiano, pp. 291–313. Infine la citazione da Bourricaud, F., Partitocrazia: consolidamento o rottura?, è a p. 121.Google Scholar

49 Bibes, G., Le système politique italien , le tre osservazioni sono rispettivamente a p. 181, p. 196 e p. 199.Google Scholar

50 Allum, P. A., Italy - Republic without Government? , pp. 178179.Google Scholar

51 Ibidem , p. 250, e cosí prosegue: ≪ poiché, se è vero che l'inefficienza del sistema attuale rappresenta un declino dell'egemonia della classe dominante che lo controlla, è egualmente vero che il declino non ha, per il momento, prodotto l'avvento dell'egemonia di una classe o di una coalizione di classi in alternativa. La situazione internazionale ne è responsabile in non piccola misura, dal momento che è un aspetto comune a tutti i paesi dell'Europa occidentale ≫. Allum aderisce in alcuni punti della sua interpretazione alle tesi recenti de ≪ il manifesto ≫ e soprattutto all'esposizione fattane da Magri, L., Spazio e ruolo del riformismo, nel volume dallo stesso titolo a cura di Parlato, V., Bologna, Il Mulino, 1974, pp. 15–41, che raccoglie gli interventi nel dibattito pubblicati sul quotidiano nel 1973.Google Scholar

52 Fondamentale in questa direzione è il volume curato da Almond, G. A., Flanagan, S. C. e Mundt, R. J., Crisis, Choice, and Change. Historical Studies of Political Development , Boston, Little, Brown and Co., 1973. Il saggio teorico di Almond si trova tradotto come Strategie per lo studio dello sviluppo politico, in ≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, I (1971), pp. 231–269.Google Scholar

53 Sartori, C., Rivisitando il ≪ pluralismo polarizzato ≫ , p. 208.Google Scholar

54 Contra si veda la recentissima analisi di Galli, G., Referendum e sistema politico italiano , in ≪ Il Mulino ≫, XXIII (1974), pp. 396409.Google Scholar

55 Cfr. il mio Pesi internazionali e contrappesi nazionali, ne Il caso italiano , pp. 163182, per una elaborazione di questo punto tornato prepotentemente alla ribalta in seguito al mutare della situazione politico-strategica nel Mediterraneo.Google Scholar

56 Su molti di questi punti è rilevante l'analisi di Pellicani, L., Verso il superamento del pluralismo polarizzato? , in ≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, IV (1974), pp. 645673.Google Scholar

57 Due buoni esempi recenti sono le ricerche di Bonazzi, G., Bagnasco, A. e Casillo, S., Industria e potere politico in una provincia meridionale , Torino, L'Impresa Edizioni, 1972, su Salerno, , e Fried, R. C., Planning the Eternal City. Roman Politics and Planning Since World War II, New Haven and London, Yale University Press, 1973, sul quale meriterà tornare.Google Scholar

58 Bibes, G., Le système politique italien , pp. 8195 e Allum, P. A., Politics and Society in Post-war Naples, pp. 247–255.Google Scholar

59 Putnam, R. D., The Beliefs of Politicians , p. 148.Google Scholar

60 Bibes, G., Le système politique italien , p. 158. Sulle tendenze del sistema economico italiano e la sua incidenza sul sistema politico si vedano Prodi, R., Sistema industriale e sviluppo economico in Italia, Bologna, Il Mulino, 1972; Poggi, G., Potere politico e potere economico in Italia, in ≪ Il Mulino ≫, XXIII (1974), pp. 349–362; e Alberoni, F., Pubblico e privato, in ≪ Il Corriere della sera ≫, 1 agosto 1974, p. 3.Google Scholar

61 Anche a questo proposito il volume di Galli, G., I partiti politici, offre importanti spunti di ricerche alternative nonché originali interpretazioni. Altrettanto utile nella chiave auspicata è il saggio di Beccalli, B., La ricostruzione del sindacalismo italiano, 1943–1950 , in Woolf, J. S., (ed.), The Rebirth of Italy, 1943–1950 , London, Longman, 1972, tr. it. Italia 1943–1950. La ricostruzione, Bari, Laterza, 1974, che si chiede esplicitamente: ≪ è possibile che, in alternativa ad una ‘impossibile’ svolta rivoluzionaria, non vi fosse nessuna altra via che la rassegnata ricostruzione capitalistica? ≫ (p. 364) e che svolge tutto il suo lungo e documentato discorso proprio nella prospettiva della individuazione di nodi, di svolte, e di alternative possibili alla politica della CGIL e del PCI in questo periodo cruciale.Google Scholar

62 Questo è il rischio, in effetti, che corrono alcune delle piú recenti e polemiche interpretazioni di Galli. L'individuazione dell'emergere di nuovi ceti, quali la borghesia burocratico-parassitaria e speculativo-finanziaria, acquisterebbe molto maggior valore se venisse formulata in termini tali da consentire di accertarne l'esistenza o meno e il grado di consistenza in altri sistemi politici (almeno Francia e Gran Bretagna che costituiscono punti di riferimento obbligati). Cfr. Galli, G., Crisi del sistema politico italiano, relazione presentata all'incontro-dibattito dell'Istituto Carlo Cattaneo, Bologna, 20 aprile 1974. Le osservazioni di Sartori, G., Rivisitando il ≪ pluralismo polarizzato ≫, mi trovano perciò, in punto di metodo, perfettamente consenziente.Google Scholar

Di insufficiente attenzione alla prospettiva comparata soffre anche la pur stimolante introduzione di Farneti, P. all'antologia da lui curata Il sistema politico italiano , Bologna, Il Mulino, 1973, pp. 760. Le condizioni da osservare per una corretta comparazione, come delineate da Sartori, La politica comparata: premesse e problemi, in ≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, I (1971), pp. 7–66, e da Urbani, G., nell'introduzione all'antologia La politica comparata, Bologna, Il Mulino, 1973, pp. 7–39, troppo stringenti e, allo stato attuale delle conoscenze, forse paralizzanti per la ricerca, vanno intese come una strategia ottimale: di tanto aumenteranno le capacità degli studiosi di osservarle, di altrettanto verranno minimizzati i rischi della comparazione e di confronti azzardati e conclusioni infondate.CrossRefGoogle Scholar

64 Linz, J. J. e De Miguel, A., Within-Nation Differences and Comparisons , in Merritt, R. L. e Rokkan, S., (eds.), Comparing Nations , New Haven, Yale University Press, 1966, pp. 267319.Google Scholar

65 Di Tarrow si vedano anche gli articoli Dualismo politico e comunismo in Italia, ora in Partiti e partecipazione politica in Italia , a cura di Sivini, G., Milano, Giuffré, 1972 2 , pp. 105139; Sviluppo economico e trasformazione del sistema partitico italiano, in ≪ Quaderni di Sociologia ≫, XVII (1968), pp. 370–395; The Political Economy of Stagnation: Communism in Southern Italy, 1960–1970, in ≪ Journal of Politics ≫, XXXIV (1972), pp. 93–123; e Local Constraints of Regional Reform: A Comparison of Italy and France, in ≪ Comparative Politics ≫, vol. VII (1974), pp. 1–36. Interessante è anche la ricerca di Fried, R. C., Communism, Urban Budgets, and the Two Italies: A case Study in Comparative Urban Government, in ≪ Journal of Politics ≫, XXXIII (1971), pp. 1008–1051.Google Scholar

66 Se ne veda una anticipazione nello scritto Atteggiamenti politici dell'alta burocrazia nell'Europa occidentale , in ≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, III (1973), pp. 145186.Google Scholar

67 Questa strategia è perseguita da parecchi anni da S. H. Barnes. In attesa della raccolta dei suoi scritti si veda, come buon esempio di comparazione, la ricerca effettuata insieme a Pierce, R., Le preferenze politiche degli italiani e dei francesi , in ≪ Rivista Italiana di Scienza Politica ≫, II (1972).Google Scholar