Note 16 in page 701 The four-fold division of the perturbations which underlies Spenser's Second Book is widespread in the writings of the Italian Neo-Platonists. As simple a statement of it as I know occurs in Mario Equicola's chapter on Cardinal Bembo in the first book of his Libro de Amore. He resumes Bembo's discussion of the subject in the Diologhi Asolani thus: “Pone le quatro perturbationi de l'animo. desiderio, allegreza, timore, dolore, soverchi: Il desio vole sia origine d'ogni nostro male, perche ne sospinge a seguire, & primo perdemo la lena che la caccia ne venga imboccata: Possessori devenuti de la cosa amata, per desiderio de mantenerne semo in la riccheza mendici: Allegreza di amanti e ventoso confiamento che d'ogni cosa se fanno dimentichi, la felicita magiore mutata, piu grave miseria ne pare, come ad Arthemisia, Elisa, Niobe. La paura somiglia a quelli che li poeti fabulegiando dicono stare ne li obscuri abyssi, a cui pende sopral capo un saxo grossissimo retenuto da subtilissimo filo: Seque come se dogliono li amanti & causa de loro dolore, varii casi, fortune, sciagure, dipartenze, tutte senza riposo veruno & allogiamento di male: Se si adormenta e corpo, di imagine pauroso, & li sentimenti sono sgomentati. Revolgendose ad amore di lui si lamenta, & flebilmente di suo infelice stato si rimarica, con lunga querimonia piangendo fa fine al suo [i. e. of Gismondo, the principal speaker] parlare.”
