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The Italian Communist Party, local government and the Cold War

Published online by Cambridge University Press:  05 February 2016

Rosario Forlenza*
Affiliation:
University of Cambridge, UK

Abstract

The Italian national elections of 18 April 1948 handed power to the Christian Democratic Party. The Italian Communist Party had, however, gained significant municipal control in the local elections of 1946. For the Communists, the local level became the testing ground where administrative practices, political initiatives, social alliances and economic projects were developed. The leaders and the intellectuals worked to outline the cultural framework of a political project which could challenge national politics from town councils. Meanwhile, with a view to making gains in the local elections of 1951–1952, propaganda was used in an attempt to diffuse and proselytise municipal political programmes among different social classes in a divided socioeconomic environment.

Le elezioni politiche del 18 aprile 1948 consegnano l'Italia nelle mani della Dc. Al Pci resta il governo delle città conquistate alle elezioni amministrative del 1946. La dimensione locale diviene per i comunisti il laboratorio dove sintetizzare pratiche amministrative, iniziative politiche, alleanze sociali, progetti economici. I dirigenti e gli intellettuali tentano di delineare il quadro culturale di una proposta che dai comuni ha l'ambizione di sfidare gli assetti nazionali. Intanto, in vista delle elezioni locali del 1951-1952, le forme e i temi della propaganda si sforzano di moltiplicare e diffondere la «politica municipale» tra gli strati sociali e gli ambienti socio-economici più refrattari all'influenza e alla penetrazione del partito.

Type
Research Article
Copyright
Copyright © Association for the study of Modern Italy 

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