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Published online by Cambridge University Press: 27 September 2017
This article starts by discussing aspects of Christopher Duggan’s first book La mafia durante il fascismo, published in 1986, whose main topic was the anti-mafia campaign led by the prefect Cesare Mori in the latter half of the 1920s. The book’s distinctive features were its rigorous historical approach and use of archival sources: these set it apart from most other work on these topics at the time, when the idea that the mafia could be subjected to historical research had not yet been properly established. In its central thesis Duggan’s book was influenced by previous interpretations of the mafia, then still widely shared, that denied its nature as a structured organisation. Duggan argued here that Fascism used accusations of mafia involvement essentially as a way of attacking its political opponents. The final part of the article presents key aspects of a newer area of research on the mafia and Fascism, the 1930s, when a new campaign to suppress the mafia was not made use of for propaganda purposes.
Il saggio inizia discutendo alcuni aspetti del primo libro di Christopher Duggan, La mafia durante il fascismo, pubblicato nel 1986. L’argomento principale del libro era la campagna antimafia che il regime fascista aveva affidato al prefetto Cesare Mori nella seconda metà degli anni Venti. I suoi tratti distintivi erano la rigorosa impostazione storica e l’uso di fonti archivistiche. Questi elementi erano in quel momento comuni a pochi altri lavori su questi temi, dal momento che non si era ancora pienamente affermata l’idea che la mafia potesse essere trattata come l’oggetto di una ricerca di storia. Del resto, lo stesso libro nella sua tesi di fondo scontava l’influenza di precedenti letture del fenomeno, che ancora erano largamente condivise nel panorama scientifico, che negavano il carattere di organizzazione strutturata della mafia. Nella fattispecie, Duggan sosteneva che l’accusa di mafia fosse in sostanza uno strumento del fascismo per colpire i propri avversari politici. Nella parte conclusiva del saggio, infine, vengono presentati alcuni degli elementi principali di uno dei nuovi orizzonti di ricerca su mafia e fascismo, gli anni Trenta, periodo in cui avvenne una nuova, e molto meno propagandata, repressione del fenomeno.