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Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
La questione del governo politico delle economie capitalistiche è da tempo discussa nella letteratura politologica e, in particolare, nella crescente produzione teorica (ma molto più esiguamente empirica) sul neocorporativismo. In questo sag gio, ci occuperemo di un aspetto centrale di tale questione, le politiche dei redditi o, più precisamente, le politiche di controllo dei salari. L'argomento, in verità, non è nuovo e, anzi, si può dire studiatissimo da economisti di tutte le scuole. Ma questi, d'altro canto, si concentrano su una controversia (tuttora irrisolta) che qui non ci interessa (cioè, sull'efficacia antinflazioni-stica delle politiche dei redditi), mentre di rado dedicano analisi sistematiche e sufficientemente informate alle loro condizioni politico-istituzionali. Né, del resto, tali condizioni sono state esaminate in un'ottica comparata dagli stessi politologhi, salvo un paio di ottimi, recenti contributi sui quali dovremo ritornare sia per trarne spunti e ipotesi da sottoporre a più approfondita verifica, sia per correggerne alcune conclusioni.
1 Fra gli esempi maggiori di questa letteratura, vedi il numero monografico di «Comparative Political Studies», X (1977); Schmitter, Ph. C., Lehmbruch, G. (a cura di), Trends Toward Corporatist Intermediation , London, Sage, 1979; Berger, S. (a cura di), Organizing Interests in Western Europe, London, Cambridge University Press, 1981; von Aleman, U. (a cura di), Neokorporatismus Frankfurt/Main, Campus, 1981; Lehmbruch, G., Schmitter, Ph. C. (a cura di), Patterns of Corporatist Policy-Making, London, Sage, 1982.Google Scholar
2 Una parziale eccezione è il recente Flanagan, R.J., Soskice, D.W., Ulman, L., Unionism, Economic Stabilization and Incomes Policies: The European Experience , Washington, D.C., Brookings Institution, 1983, il quale dedica a queste condizioni notevole attenzione, ma continua a mancare di una prospettiva comparata.Google Scholar
3 Armingeon, K., Neo-korporatistische Einkommenspolitik , Frankfurt/Main, Haag + Herchen, 1983; Lange, P., Politiche dei rèdditi e democrazia sindacale in Europa Occidentale, in «Stato e Mercato», n. 9 (1983), pp. 425–474.Google Scholar
4 Schmitter, Ph. C., Neokorporatismus: Überlegungen zur bisherigen Theorie und zur weiteren Praxis , in von Aleman, (a cura di), op. cit .Google Scholar
5 Czada, R., Lehmbruch, G., Economic Policies and Societal Consensus Mobilization , Konstanz, dattiloscritto inedito, 1981, pp. 4–5.Google Scholar
6 Rall, W., Zur Wirksamkeit der Einkommenspolitik , Tübingen, Mohr, 1975, p. 207.Google Scholar
7 Op. cit. , pp. 32–34.Google Scholar
8 Panitch, L., The Development of Corporatism in Liberal Democracies in «Comparative Political Studies», X (1977, pp. 61–90; Lehmbruch, G., Liberal Corporatism and Party Government, in «Comparative Political Studies», X (1977), p. 109; Streeck, W., Organizational Consequences of Neocorporatist Cooperation in West German Labour Unions, in Lehmbruch, Schmitter (a cura di), op. cit., pp. 31, 34–35.Google Scholar
9 Oltre a Panitch, condividono questa conclusione altri autori fra i quali si devono, però, tracciare distinzioni spesso importanti. Vedi, per una breve rassegna, Cox, A., Corporatism as Reductionism: The Analytic Limits of the Corporatist Thesis , in «Government and Opposition», XVI (1981), pp. 78–95.Google Scholar
10 Lehmbruch, , op. cit. , p. 109. La Commissione paritetica e l'Azione concentrata sono le istituzioni delle politiche dei redditi austriache e tedesche rispettivamente.Google Scholar
11 Su questa posizione cauta, vedi Lehmbruch, , op. cit. Per un'interpretazione più «progressista» degli assetti neocorporativi, vedi invece Martin, A., The Dynamics of Change in a Keynesian Political Economy: The Swedish Case and Its Implications , in Crouch, C. (a cura di) State and Economy in Contemporary Capitalism, London, Croom Helm, 1979; e Korpi, W., The Democratic Class Struggle, London, Routledge e Kegan Paul, 1983.Google Scholar
12 Regini, M., Le condizioni dello scambio politico; Nascita e declino della concertazione in Italia e Gran Bretagna , in «Stato e Mercato», n. 9, 1983, p. 362.Google Scholar
13 Streeck, W., Staatliche Ordnungspolitik und industrielle Beziehungen , in «Politische Vierteljahresschrift», n. 9, 1978, p. 117, e Organizational Consequences…, cit., p. 31; Erd, R., Die Modernisierung des Arbeitsrechts im korporatistischen Verbund, in Billerbeck, U. et al., Korporatismus und gewerkschaftliche Interessenvertretung, Frankfurt/Main, Campus, 1982, p. 22. La «crisi sistematica» dei sindacati (definita in termini di iscrizioni calanti) sarebbe per Streeck «conseguenza del loro stesso successo», della loro «capacità di eliminare progressivamente molte delle deprivazioni della condizione operaia» o della forma di «beni pubblici» assunta via via dalle loro prestazioni, che li avrebbero «resi in qualche modo superflui».Google Scholar
14 Op. cit. , pp. 82–87.Google Scholar
15 Lehmbruch, , op. cit., e Concluding Remarks: Problems for Future Research on Corporatist Intermediation and Policy Making , in Schmitter, , Lehmbruch, (a cura di), op. cit.; Regini, , op. cit .Google Scholar
16 Streeck, , Organizational Consequences …, pp. 77–78.Google Scholar
17 Sui motivi della rilevanza, vedi Pappalardo, , op. cit., Introduzione.Google Scholar
18 Ibidem , capp. 1–4.Google Scholar
19 Vedi Armingeon, , op. cit.; Addison, J.T., Incomes Policy: The Recent European Experience , Paris, Oecd, 1981; Braun, A.R., The Role of Incomes Policy in Industrial Countries since World War II, in «IMF Staff Papers», XXII, (1975), pp. 1–36.Google Scholar
20 Vedi per tutti Sabel, C.F., The Internal Politics of Trade Unions in Berger, (a cura di), op. cit .Google Scholar
21 Schwerin, D.S., The Limits of Organization as a Response to Wage-Price Problems , in Rose, R. (a cura di), Challenge to Governance , London, Sage, 1980; Tarantelli, E. Le politiche di rientro dall'inflazione nei paesi industrializzati e il ruolo economico del sindacato, in «Laboratorio Politico», I (1981), pp. 174–199. Il ragionamento di questi autori parte dall'osservazione che obiettivo delle politiche dei redditi è il conseguimento di un «bene pubblico» (stabi-lità dei prezzi); specifica che il singolo lavoratore può pertanto calcolare di partecipare ai benefici associati anche sottraendovi il suo contributo personale in termini di sacrifici salariali; e conclude che la somma di questi calcoli è destinata a sfociare in un vasto free riding per ricuperare a livello decentrato quanto è stato decurtato da accordi centrali fra sindacati e Stato.Google Scholar
22 Lehmbruch, G., Neokorporatismus in Westeuropa: Hauptprobleme im internationalen Vergleich , in Armingeon, K. et al., Neokorporatistische Politik in Westeuropa , Konstanz, dattiloscritto inedito, 1983, p. 11. Lange, op. cit., pp. 428–429.Google Scholar
23 Lange, , op. cit. , p. 429.Google Scholar
24 Ci riferiamo a Przeworski, A., Wallerstein, M., The Structure of Class Conflict in Democratic Capitalist Societies , in «American Political Science Review», LXXVI (1982), pp. 215–238.Google Scholar
25 Queste motivazioni sono state sistematicamente esaminate nei numerosi lavori di Bain e associati, sui quali vedi riassuntivamente Bain, G.S., Price, R., Union Growth: Dimensions, Determinants and Destiny , in Bain, G.S. (a cura di), Industrial Relations in Britain , Oxford, Blackwell, 1983. Secondo Streeck, W. (Gewerkschaftliche Organisationsprobleme in der sozialstaatlichen Demokratie, Königstein/Ts, Athenäum, 1981, pp. 92–94), ci può anche essere un gap fra consenso e sostegno, talché l'assenza del secondo (cioè, dell'iscrizione) non impedirebbe l'esistenza del primo. Tuttavia, ciò è sicuramente molto meno plausibile quando il sostegno non rimane semplicemente stagnante, ma è in forte e continuo calo (come vedremo essere il caso dell'Austria); inoltre, critiche a questa tesi sono state avanzate da varie parti (Müller-Jentsch, W., Veränderungen im Verhältnis vom Staat, Gewerkschaften und Mitgliedern, in Brandt, G. et al., Anpassung an die Krise: Gewerkschaften in den siebziger Jahren, 1982, pp. 94–97), e vedremo fra poco che Streeck non dà nemmeno una spiegazione soddisfacente dell'andamento del tasso di sindacalizzazione tedesco.Google Scholar
26 Vedi i suoi Gewerkschaftliche Organisationsprobleme…, cit., e Organizational Consequences…, cit.Google Scholar
27 Op. cit. , pp. 169–170.Google Scholar
28 Vedi più avanti e, per un'ampia ricerca comparata, Visser, J., Dimensions of Union Growth in Postwar Western Europe , Firenze, EUI Working Papers, n 89, 1984.Google Scholar
29 Al confronto, la cooperazione degli stessi sindacati scandinavi (a cominciare da quello svedese), appare, infatti, nettamente più frammentaria, oltre che assai meno efficiente. E a differenza che in Austria, inoltre, tale cooperazione è stata spesso posta nel contesto di strategie salariali (ugualitarie) ed extrasalariali (controllo dell'accumulazione e degli investimenti) che possono aver contribuito a controbilanciare l'effetto smobilitante della (relativa) moderazione contrattuale.Google Scholar
30 Akkermans, T., Grootings, P., From Corporatism to Pluralism: Elements of the Development of the Dutch Industrial Relations , in Crouch, C., Pizzorno, A. (a cura di), The Resurgence of Class Conflict in Western Europe since 1968 , London, Macmillan, 1978, vol. I, p. 164.Google Scholar
31 Ibidem , p. 174.Google Scholar
32 Streeck, , Gewerkschaftliche Organisationsprobleme…, cit., e Organizational Consequences…, cit.; Treu, E., Probleme der gewerkschaftliche Mitgliederrekrutierung in ausgewählten Industriezweigen, in «Soziale Welt», n. 29, 1978, pp. 44–76.Google Scholar
33 Con l'approvazione dell' Arbeiterverfassungsgesetz, sulla quale vedi Talòs, E., Staatliche Sozialpolitik in Österreich: Rekonstruktion und Analyse , Wien, Verlag fur Gesellschaftskritik, 1981, pp. 331–333.Google Scholar
34 Sono queste le principali riforme interne delle quali Streeck (Gewerkschaftliche Organisationsprobleme…, cit., parte C) sottolinea gli effetti positivi sulla sindacalizzazione.Google Scholar
35 Ai quali bisogna aggiungere che il tasso di organizzazione totale è stato da noi calcolato sui dati più recenti del Sachverständigenrat (Svr), citato a piè della tab. 5.Google Scholar
36 Pappalardo, , op. cit., capp. 4 e 8.Google Scholar
37 Sulla prima interpretazione, vedi Price, Bain, op. cit. , pp. 16–18; sulla seconda, Cronin, J.E., Industrial Conflict in Modern Britain , London, Croom Helm, 1979, pp. 74, 146–147.Google Scholar
38 Armingeon, , op. cit. , pp. 169–170.Google Scholar
39 Crouch, C., Dal compromesso di classe alla radicalizzazione dei rapporti sociali , in Baglioni, G., Santi, E. (a cura di), L'Europa sindacale agli inizi degli anni ottanta , Bologna, Il Mulino, 1982, p. 241.Google Scholar
40 Streeck, Gewerkschaftliche Organisationsprobleme …, cit., pp. 11–12, 452–453.Google Scholar
41 Schmitter, Ph. C., Modes of Interest Intermediation and Models of Societal Change in Western Europe , in «Comparative Political Studies», X (1977), p. 34, e Interest Intermediation and Regime Governability in Contemporary Western Europe and North America, in Berger (a cura di), op. cit .Google Scholar
42 Schmitter, , Interest Intermediation…, cit., p. 296; Streeck, Gewerkschaftliche Organisationsprobleme…, cit., p. 454; Thaxler, , op. cit., pp. 240–246.Google Scholar
43 Streeck, , Staatliche Ordnungspolitik …, cit., pp. 122–123.Google Scholar
44 Vedi Braun, , op. cit. ; Tarantelli, , op. cit. ; Crouch, C., The Conditions for Trade-Union Wage Restraint , in Lindbergh, L.N., Maier, C.S. (a cura di), The Politics and Sociology of Global Inflation, Washington, D.C., Brookings Institution, di prossima pubblicazione; Headey, B.W., Trade Unions and National Wage Policies, in «The Journal of Politics», XXXII (1970), pp. 407–439; Wilenski, H., The New Corporatism, Centralization and the Welfare State, London, Sage, 1976.Google Scholar
45 Headey, , op. cit. ; Streeck, , Staatliche Ordnungspolitik…, cit., pp. 122–123; Tarantelli, op. cit., p. 179.Google Scholar
46 Erd, , op. cit. , pp. 15, 17, 27–30.Google Scholar
47 Pelinka, A., Gewerkschaften im Parteienstaat , Berlin, Duncker e Humblot, 1980, pp. 130–133; Addison, J.T., Wage Policies and Collective Bargaining Developments in Finland, Ireland, and Norway, Paris, Oecd, 1979; Helander, V., A Liberal-Corporatist Subsystem in Action: The Incomes Policy System in Finland, in Lehmbruch, Schmitter (a cura di), op. cit .Google Scholar
48 Tale è il caso di Schmitter, , Interest Intermediation…, cit.; e di Schmidt, M.G., Stato ed economia in tempo di crisi. Ventitrè democrazie industriali a confronto, in «Rivista Italiana di Scienza Politica», XIII (1983), pp. 103–131.Google Scholar
49 Ci riferiamo ai lavori più volte citati di Armingeon e di Lange.Google Scholar
50 Sui primi due punti, vedi Pappalardo, , op. cit., capp. 1, 4; sul terzo, Oecd, , Collective Bargaining and Economic Policies –- Report of a Meeting of Trade Union Experts , Paris, Oecd, 1980.Google Scholar
51 Visser, J., The Unification…, cit., p. 24.Google Scholar
52 Le eccezioni sono i già ricordati livello della contrattazione e la sua sincronizzazione, che in questa sede consideriamo, però, fra gli indicatori diretti della centralizzazione contrattuale (tab. 10) e che, come vedremo, sono da soli insufficienti per determinarne il grado complessivo.Google Scholar
53 Per esempio, tale è l'equazione «grande sindacato centralizzato — maggior capacità di infliggere danni al sistema con una condotta aggressiva — astensione calcolata da questa condotta». Per una condotta aggressiva, infatti, ci vogliono altre risorse e, in particolare, un'ideologia, una cultura politica e tradizioni di lotta appropriate delle elites e della base dell'organizzazione. Se risorse del genere sono limitate, quindi, anche un seguito molto numeroso può essere associato con una relativa debolezza mobilitazionale. E come abbiamo dimostrato altrove (op. cit., cap. 9), un buon esempio è proprio l'austriaco Ögb, la cui straordinaria moderazione si spiega secondo noi più con questa debolezza che con l'effetto di autocontrollo indotto dalle dimensioni.Google Scholar
54 Armingeon, , op. cit. , pp. 230–231; Lange, op. cit .Google Scholar
55 Lang, W., Kooperative Gewerkschaften und Einkommenspolitik. Das Beispiel Österreich , Frankfurt/Main, Bern, Lang, 1978, p. 211. Le uniche eccezioni sono stati i cinque Accordi salariali 1947–51, stipulati, questi sì, a livello confederale, ma poi abbandonati sotto pressione della base (Traxler, , op. cit., p. 174).Google Scholar
56 Non ha perciò fondamento l'affermazione (non documentata) di Flanagan, , Soskice, , Ulman, ( op. cit. , p. 80) secondo cui «lo slittamento salariale austriaco non appare così serio come altrove». Ed è comunque confermato anche in questo caso che gli sforzi pur messi in atto dall'Ögb per ridimensionarlo (Marin, B., Die paritätische Kommission , Wien, Internationale Publikationen, 1982, pp. 165 sgg.) sono falliti.Google Scholar
57 Pappalardo, , op. cit., cap. 4, tav. 4.2, cap. 8, tav. 8.1.Google Scholar
58 Per esempio, è stato sostenuto da Lang, (op. citi. , p. 205) che proprio la rigidità dei contratti tedeschi ha avuto un ruolo non indifferente nell'accumulazione delle tensioni poi sfociate nelle esplosioni militanti della fine degli anni sessanta.Google Scholar
59 Informazione ricevuta dal dott. Walter Pfeil, dell'Institut für Arbeits-und Sozialrecht dell'Università di Salisburgo.Google Scholar
60 Traxler, ( op. cit. , p. 290, n. 259) lo nega senz'altro.Google Scholar
61 Mentre questa è la formula restrittiva sancita nel 1976 dalla Corte costituzionale tedesca. Erd, Vedi, op. cit. , p. 32.Google Scholar
62 Pappalardo, , op. cit., cap. 9.Google Scholar