Published online by Cambridge University Press: 17 July 2018
Il pluralismo è di moda. Ma le parole troppo popolari diventano oggetto di contesa e di conquista – dopotutto nomina numina – e così vengono abusate, distorte e trivializzate. Pertanto è bene ricostruire il concetto di pluralismo nella sua genesi e nel suo sviluppo storico, e così ancorare la parola alla storia della parola. Dal che risulterà che per quanto il concetto sia sempre stato, per così dire, elastico, non ne consegue che «pluralismo» sia una parola tuttofare atta a nobilitare quasiasi causa. A tirarli troppo anche gli elastici si rompono. Analogamente, più di tanto il concetto di pluralismo non può essere stiracchiato. O così sembra a me.
The term «pluralism» is often misused. A reconsideration of its historical origin and development is therefore necessary in order to avoid the problems of conceptual stretching and impoverishment. This is the very goal this article adresses. The author explores the relationship between both pluralism and tolerance and pluralism and multiculturalism. He criticizes the common practice whereby all these concepts are treated as synonyms and argues in favour of their distinctiveness. Among the concluding remarks, it is stressed that pluralism is strongly related to reciprocity and therefore that «to be pluralistic» doesn't imply accepting every difference.