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Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Lo sviluppo e I'arricchimento del linguaggio specialistico è una precondizione per l'avanzamento di ogni disciplina. Le enciclopedie, i dizionari e i' manuali hanno sempre rappresentato tappe di grande importanza in questo processo e il loro sviluppo è un po' 10 sviluppo della specializzazione scientifica e della frammentazione del-l'unità culturale del mondo classico e medievale. Le grandi enciclopedie del passato rappresentavano inventari delle conoscenze umane di un'epoca. Lo stesso significato di «enciclopedia» - ciclo completo della cultura - implica l'idea di un ordine, di un principio o sistema comprensivo in cui tutte le conoscenze si disponevano in rapporti precisi di coordinazione e subordinazione. Oggi questa unità culturale non è piú scientificamente perseguibile e le moderne Enciclopedie Universali costituiscono solo strumenti di divulgazione. A livello scientifico esse vengono sostituite da enciclopedie specialistiche che si concentrano su una o phú discipline affini.
Allo stesso modo, i tradizionali dizionari lessicali non sono piú in grado di comprendere unitariamente 10 sviluppo del linguaggio, non tanto nella sua dimensione quantitativa, ma, piuttosto, in quella qualitativa, cioe in relazione alla crescente differenziazione tra il linguaggio comune e una serie sempre piú numerosa di linguaggi specializzati. Ciò ha condotto allo sviluppo di dizionari che raccolgono il linguaggio tecnico di discipline particolari. Partendo, probabilmente, dai dizionari filosofici e da quelli concernenti le scienze mediche e naturali, si è arrivati infine ai dizionari concernenti scienze recentemente salite alla ribalta, come è il caso della sociologia e della scienza politica. La funzione primaria dei dizionari è comunque rimasta la stessa; diffondere il linguaggio cercando di favorire un uso univoco dei suoi segni e nello stesso tempo aiutarne lo sviluppo.
1 L'esempio ideale di questo tipo di lavoro rimane L'encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, di d'Alambert e Diderot pubblicata a Parigi tra il 1751 e il 1772.Google Scholar
2 Per le materie che ci riguardano l'esempio di maggior rilievo è l’ International Encyclopedia of the Social Sciences, London e New York, Macmillan e Free Press, 1968.Google Scholar
3 I problemi concernenti lo sviluppo di un linguaggio scientifico nel campo della scienza politica sono stati cosí sentiti da suggerire la formazione di un « Committee on Conceptual and Terminological Analysis » all'interno della International Political Science Association. Lo presiedono Sartori, G. e Riggs, F. W., due studiosi particolarmente sensibili a questo tipo di problemi. Di Sartori vedi soprattutto La politica comparata: Premesse e problemi, in « Rivista Italiana di Scienza Politica », I (1971), pp. 7-66; e The Tower of Babel, Cocta working paper n. 5, Social Science Research Institute, University of Hawaii, June 1972.Google Scholar
4 Per i problemi dei rapporti tra linguaggio comune, filosofico e scientifico nel campo delle scienze sociali vedi Bruschi, A., Dispense di Metodologia delle Scienze Sociali, ciclostilato, Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, anno accademico 1974-1975.Google Scholar
5 Su questi problemi è centrata la prima parte dell'articolo di Sartori, G., Cosa è « politica », in « Rivista Italiana di Scienza Politica », II (1972), pp. 3-26.Google Scholar
6 La definizione, di origine weberiana (Il lavoro intellettuale come professione, Torino, Einaudi, pp. 47-49), è tuttora considerata valida. Vedi per es. Easton, D., A Systems Analysis of Political Life, New York, John Wiley and Sons, 1965, p. 21; G. A. Almond e G. B. Powell, Comparative Politics: A Developmental Approach, Boston, Little, Brown and C., 1966, tr. it. Politica Comparata, Bologna, Il Mulino, 1970, pp. 54-55.Google Scholar
7 Bobbio, N., Considerazioni sulla Filosofia Politica , in « Rivista Italiana di Scienza Politica », I (1971), pp. 367-368.Google Scholar
8 Sul problema vedi, fra l'altro, Sartori, G., Per una definizione della scienza politica , introduzione alla Antologia di Scienza Politica curata dallo stesso Sartori, Bologna, Il Mulino, 1970.Google Scholar
9 Oltre che nell'analisi del sistema politico, l'approccio sistemico è stato utilizzato fecondamente per lo studio delle relazioni internazionali. Si veda in generale la vasta produzione di Kaplan, M. e in particolare i suoi The Systems Approach to International Politics , in Kaplan, M. (a cura di), New Approaches to International Relations, New York, St. Martin Press, 1968; e La teoria dei sistemi, in Charlesworth, J. (a cura di), Teorie e metodi in scienza politica, Bologna, Il Mulino, 1971.Google Scholar
10 La predisposizione di Bobbio a questo orientamento di mediazione integrativa tra differenti forze politiche e tradizioni culturali potrebbe forse essere rintracciata già nei suoi scritti degli anni '50 ripubblicati da Einaudi nel 1974 con il titolo Politica e Cultura. Per il suo contributo piú recente in questo senso vedi Quali alternative alla democrazia rappresentativa?, in « Mondo Operaio », n. 10 (ottobre 1975), pp. 40-48.Google Scholar
11 Per una recente rimessa a fuoco del tema da parte di uno studioso che ha molto prodotto su di esso vedi Dahl, R., Il pluralismo rivisitato , in « Rivista Italiana di Scienza Politica », VI (1976), pp. 421-439. Una panoramica che evidenzia quanto siano diverse le idee e le reazioni di intellettuali e politici italiani di fronte al termine « pluralismo » è offerta dalla raccolta di brevi interventi nel volume Pluralismo, Roma, Ufficio Stampa della Radiotelevisione Italiana, 1976.CrossRefGoogle Scholar
12 Questo problema è affrontato con precisione nell'ottimo saggio di Linz, J., Totalitarian and Authoritarian Regimes, nel III volume dell’ Handbook of Political Science curato da Greenstein, F. J. e Polsby, N. W., Reading (Mass.), Addison-Wesley Publishing C., 1975.Google Scholar
13 Il dibattito svoltosi su Mondo Operaio è ora stato raccolto in un volume dal titolo Il marxismo e lo stato, Edizioni di Mondo Operaio, Roma, 1976. Ma la discussione non si è ristretta alla rivista socialista e molti altri interventi sono apparsi su Rinascita.Google Scholar
14 Precisamente Marxismo, Revisionismo, Riformismo, Socialdemocrazia, Laburismo, Sindacalismo, Movimento operaio.Google Scholar
15 Il comunismo di « opposizione » è studiato nei suoi caratteri particolari da un recente e molto interessante libro di McInnes, N., The Communist Parties of Western Europe , London, Oxford University Press, 1975.Google Scholar
16 Su questo tema il volume piú interessante e ricco di spunti rimane ancora quello di Lorwin, V. R. (a cura di), Labor and Working Conditions in Western Europe , London, Collier-MacMillian, 1967, specialmente il contributo di Lorwin stesso, Working Class Politics and Economic Development in Western Europe, pp. 58-72.Google Scholar
17 Per una recente « riattivazione » del dibattito da un punto di vista radicale vedi Lukes, S., Power: A Radical View , London, MacMillian, 1974.Google Scholar
18 A proposito di partiti e sistemi di partito una analisi sistematica e approfondita è rappresentata dal libro di Sartori, G. di recente pubblicazione Parties and Party Systems. A Framework for Analysis , London, Cambridge University Press, 1976.Google Scholar
19 Negri, A. (a cura di), Scienze Politiche Stato I. e Politica, Milano, Feltrinelli, 1970.Google Scholar
20 Vi figurano solo due collaboratori stranieri, ambedue di grande valore: Karl, D. Bracher per la voce « Nazionalsocialismo », e Felix Oppenheim per le tre voci « Libertà », « Giustizia » e « Uguaglianza ».Google Scholar