Le elezioni che si sono svolte in Israele il 17 maggio 1977 hanno segnato la fine di un'epoca nella storia politica del paese. Per la prima volta è stato sconfitto il Partito Laburista, che aveva dominato la scena politica fin dalla creazione dello stato nel 1948, e il cui emergere al potere risale in effetti al 1935, quando ancora non si era costituito lo stato ebraico. Scopo di questo saggio è dimostrare che la perdita del potere da parte del Partito Laburista ha un significato diverso a seconda dei contesti storico-politici, cioè che essa è legata a mutamenti del sistema politico di Israele in generale, e del suo sistema partitico in particolare. Ci rendiamo conto che una sola elezione non è una base sufficiente per valutare gli sviluppi di un sistema partitico; sarebbe necessario prendere in considerazione una serie di elezioni successive per poter giungere a conclusioni attendibili circa il significato e la direzione di tali sviluppi. In una certa misura, questa considerazione sembra valida anche nel caso di Israele. Nessuno è in grado di prevedere con esattezza, a questo primo stadio, che tipo di sistema partitico possa scaturire dalla situazione attuale. Si potrebbero delineare per il futuro diversi scenari, ma senza dati sufficienti che li giustifichino. Non intendo indagare su tutti gli sviluppi possibili, per concentrarmi, invece, su quelli che già sono individuabili.