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Secular Influences in the Bolognese Sonata da Chiesa
Published online by Cambridge University Press: 01 January 1977
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Despite important contributions in the realms of sacred vocal music, it has long been acknowledged that the most significant factor in the rise of the Bologna School was its concentration to an unprecedented and ever increasing extent on the production and publication of instrumental music. Before the 1660s the Venetian presses held a virtual monopoly in this field, but almost overnight they were eclipsed by the Bolognese publishing houses of Pisarri, Dozza, Silvani and Giacomo Monti. The relative importance of instrumental to vocal music may be gauged by comparing the catalogues for 1621, 1649 and 1661 of the Venetian, Alessandro Vincenti, who includes between six and ten per cent of instrumental music, and those of Monti (1680?) and Silvani (1698–9) containing respectively 30 and 60 per cent. It is perhaps not so generally recognized that the majority of collections which issued with such profusion from the Bolognese presses were not designed for church use but were mainly sets of dance or chamber music. This neglect of the secular aspects of the Bolognese development has led to some fundamental misconceptions about the precise contribution of the Bologna School to late seventeenth-century instrumental forms.
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- Research Article
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- Copyright © 1979 The Royal Musical Association and the Authors
References
NOTES
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4 ‘… le regole della musica non sono precetti Divini, ma opinioni humane … perche bisogna vedere se la Compositione piace; che piacendo, allhora si può dire fatta con regola, e quella, che non piace ancora che sia fatta con osservationi di tutte le regole non è buona mentre displace, essendo che la Musica è fatta per gustare, e non per disgustare.’ (Bologna: H.H. del Dozza, 1663), p. 6.Google Scholar
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8 ‘Fu ordinato fossero chiamati tutti li Musici Palatini quali suonassero con detto G. B di Flauto et Trombone. …’ Quoted without acknowledgment of source in Francesco Varielli, ‘Il Concerto Palatino della Signoria di Bologna’, Atti e memorte … per le Provincie di Romagna, 1939–40.Google Scholar
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10 ‘A. S. Petronio à Vespro si fa Capella, ove intervengono il legato V. legato. Gonfaloniero, Podestà & Antiani, con le loro corti’ (2 vols., Bologna, 3/1666).Google Scholar
11 ‘un altissima, e superba Machina rappresentante uno scosceso, e vasto monte, sù la quale era Atalanta, Ninfa d'Arcadia … dodici Ninfe, superbamente vestite, e da queste formavasi un coro d'instromenti, quale similmente era accompagnato da un altro coro di scelti Musici … Se il musicale concento fu seguito d'ogni ora da Soavissime Sinfonie, fu seguito similmente il fine di questa attione da una strepitosa, ma grata romureggiare, di trombe, di timpani, di corni da caccia, Tromboni, e cornetti, e devo dire da un'infinità d'instromenti di fiato. …’ Uncatalogued source in the Biblioteca Communale, Bologna.Google Scholar
12 ‘li medesimi suonano nella Sala de gli Antiani ogni mattina nell'hora di Nona quando il Gonfaloniero & Antiani vanno a pranso, i quali mentre che mangiano sono serviti da Virtuosi di leuto, e d'altri stromenti con varie suonate’. Op. cit.Google Scholar
13 ‘Li Musici di Palazzo sù l'hora del pranso in questi giorni vanno alle case de’ Senatori, & altri Nobili, dove fanno conceru musicali con Stromenti di fiato, per haver la mancia, come anco li suonatori di leuto, Tiorbe, violini, & altri stromenti. …' Op. cit.Google Scholar
14 ‘Illmo Bonconagni fece fare un Accademia terminata, fù mostrato da diversi il loro talento con diversi Stromenti’. Antonio Dal Re, Cronica d'Antonio Dal Re (MS. in the Biblioteca Communale, Bologna).Google Scholar
15 ‘Il Cardinale Arcivescovo fece una Accademia nelle sue stanze di piu del cento sonatori di tutte le soru d'Instromenti’. Francesco Ghiselli, Cronica di Bologna, 25 April 1675 (MS. in the Biblioteca Universitaria, Bologna).Google Scholar
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