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Momenti E Problemi Di Critica Pirandelliana: L'umorismo, Pirandello E Croce, Pirandello E Tilgher
Published online by Cambridge University Press: 02 December 2020
Abstract
L'umorismo, not merely a theoretical treatise on humor, is also Pirandello's introspective clarification and confession of the genesis and motives of his art. As such, it provides the best approach to his creative writings. Shortly after the publication of this essay in 1908 began the long dispute with Croce, whose negative attitude toward Pirandello was to influence many followers of aesthetic criticism. Although Croce's opposition cannot be attributed to preconceived hostility, he issued a sharply dialectical dissection of the essay and failed to recognize that Pirandello's theory cannot be dealt with in terms of logic and philosophical exegesis alone. The style, too, is significant, and for the very reasons that motivated Croce's disapproval, namely because Pirandello makes use of imagery as well as of philosophical definitions—a dichotomy that reflects the author's complex temperament. Tilgher, on the other hand, understood the anti-intellectualistic nature of Pirandello's art and published a stimulating interpretation of his theatre, one that was at first recognized as valid by the playwright himself. Often regarded as a “revelation” of Pirandello to the world and to himself, this interpretation should be more properly viewed in the light of Tilgher's own theory of the critic's preeminence and farsighted leadership in literature. In fact, after a period of “complicity,” Pirandello firmly reasserted his autonomy and rejected all implications of the critic's insistent patronage.
- Type
- Research Article
- Information
- Copyright
- Copyright © Modern Language Association of America, 1968
References
1 Gaspare Giudice, LuigiPirandello (Torino: UTET, 1963), p. 140.
2 Domenico Vittorini, The Drama of Luigi Pirandello (New York: Dover, 1957), p. 371. Si veda anche la conferenza di Stefano Landi [Stefano Pirandello] originariamente tenuta alia Radio di Roma il 10 die. 1938 e poi premessa dal Lo Vecchio-Musti alia seconda edizione della Bibliografia di Pirandello (Milano: Mondadori, 1952), dove si dice che Pirandello contava di ritornare alia narrativa con un romanzo intitolato Adamo ed Em, la storia, “tra mitica ed umoristica,” del rinascere della vita dal nulla.
3 L'umorismo (Lanciano: Carabba, 1908) riapparve in edizione ampliata nel 1920 (Firenze: Battistelli) e fa ora parte del vi vol. delle opere complete, Saggi, Poesie, Scritli varii a cura di Manlio Lo Vecchio-Musti (Milano: Mondadori, 1960). Per i passi ripresi dal Marchesini, cf. Franz Rauhut, “Wissenschaftliche Quellen von Gedanken Luigi Pirandellos,” Romanische Forschungen, liii(1939), 185–205.
4 Cf. “Humour as Pity,” in Oscar Biidel, Pirandello (New York: Hillary, 1966), pp. 59–78.
5 E in base alia riflessione che l'umorismo pirandelliano si distingue dal comico, dall'ironia e dalla satira, in cui non nasce il sentimento del contrario; poiche, “se nascesse, sarebbe reso amaro, cioe non piu comico, il riso provocato nel primo dalTavvertimento di una qualsiasi anormalita; la contrad-dizione che nell'ironia e soltanto verbale, tra quel che si dice e quel che si vuole sia inteso, diventerebbe effettiva, sostan-ziale, e dunque non piu ironica; e cesserebbe lo sdegno o, co-munque, 1'avversione della realta. che h ragione di ogni satira” (Saggi, Poesie, Scrilti varii, pp. 145–146).
6 Uno, nessuno e cenlomila (Milano: Mondadori, 1964), p. 16.
7 “IIproblema Pirandello,” Belfagar, xii, i (31 genn. 1957), 20.
8 L. Pirandello, Humorizam, trad. Branimir Gabricevic (Zagabria: Mladost, 1952); El humorismo, trad. Enzo Aloisi (Buenos Aires: Bonfanti, 1947).
9 Lettera a Domenico Vittorini premessa al gia citato The Drama of L. Pirandello.
10 Cf., oltre al gia citato volume del Giudice, F. Biondolillo, “Arte e sienza—L'umorismo di Pirandello,” in Poeli e crtiici (Palermo: Trimarchi, 1910), pp. 179–192; D. Vittorini, “B. Croce e L. Pirandello,” in Francesco Albergamo et al., B. Croce, ed. F. Flora (Milano: Malfasi, 1953), e in High Points in the History of Italian Literature (New York: McKay, 1958), pp. 282–291; P. Zanardo, “La poetica di Pirandello,” Ridotlo, ix (gennaio 1959), e Ateneo Venelo, CL, i (1959), 15–30; O. Borrello, “II pensiero estetico di Pirandello,” Leltera-ture Moderne, xi (1961), 634–653; G. Pardieri, “Pirandello e Croce,” Realismo lirico, n. spec. 51 bis (31 luglio 1962), 65–67; F. Puglisi, L'arle di Luigi Pirandello (Messina, Firenze: D'Anna, 1958), pp. 35–45; G. Pullini, Le poeliche dell'oltocento (Padova: Liviana, 1959), pp. 319–320; Franz Rauhut, Der junge Pirandello (Munchen: C. H. Beck, 1964), pp. 389–395.
11 La recensione crociana apparve su La critica, viii (20 maggio 1909), 219–223, ed e stata ristampata nel I vol. delle Conversazioni critiche e nel iv de La letteratura italiana per saggi sloricamente disposli.
12 Saggi, Poesie, Scritti varii, p. 135.
13 La recensione fu pubblicata su L'idea nazionale del 14 sett. 1921 ed eora anche in Saggi, Poesie….
14 Lacritica, xxxiii (1935), 20–33; La letteraluradellanuova Italia, vi, 353–371.
15 Lettera al Vittormi.
16 Quadrivio, 20 dicembre 1936.
17 G. A. Borgese, Tempo di edificare (Milano: Treves, 1924), pp. 224–232, e La vita e il libra, ii S. (Bologna: Zanichelli, 1928), pp. 95–100; F. Flora, Dal romanticismo al futurismo (Milano: Mondadori, 1925); C. Pellizzi, “Pirandello minore e maggiore,” Leonardo, vi (1935), 416–419; I. Siciliano, 77 leairo di Pirandello oveero dei fasti delVartijicio (Torino: Bocca, 1929); G. Ravegnani, Icontemporanei (Torino: Bocca, 1930); C. Previtera, La poesia giocosa e I'umorismo (Milano: Vallardi, 1942). Si veda anche A. Cajumi, “Da Dumas figlio a Pirandello, ovvero fantocci vecchi e nuovi,” La cullura, rv (novembre 1924), 15–21, e A. Marpicati, Saggi di letteratura (Firenze: Le Monnier, 1934), pp. 305–316.
18 Per es. Vossler, Gargiulo, De Robertis, Papini e Pan-crazi, Binni, Anceschi, Spagnoletti ed altri critici “ermetici” e “d'avanguardia.”
19 “Il teatro di Pirandello,” in Sludisul lealro conlemporaneo (Roma: Libreria di Scienze e Lettere, 1923).
20 Su Ordine Nuovo, 24 luglio 1921. Cf. anche Achille Fiocco, Tealro italiano di ieri e di oggi (Bologna: Cappelli, 1958), p. 105.
21 Giudice, pp. 386–387.
22 “L'arte come originalita e i problemi dell' arte,” in Sludi std teatro contemporoneo.
23 La Concordia, 12 luglio 1916.
24 Giudice, pp. 386–387.
25 Leonardo Sciascia, Pirandello e la Sicilia (Caltanissetta, Roma: S. Sciascia, 1961), p. 98. Su Pirandello e Tilgher si veda inoltre: S. Cumpeta, Adriano Tilgher (Torino: Ediz. di Filosofia, 1960); F. Bruno, “Tilgher e Pirandello,” Sophia, xxix (1961), 455–160; S. Battaglia, Lezioni su D'Annunzio e Pirandello (Napoli: Liguori, 1963), pp. 71–80.
26 “Le estetiche di Pirandello,” Raccolla (1940), pp. 36–43.
27 La lettera e riportata dal Rauhut, Derjunge Pirandello, pp.417–418.
28 Ibid.
29 Saint-Exupery, Lellres de jeunesse (Paris: Gallimard, 19S3). Sul pirandellismo si veda G. Rageot, “Le pirandellisme,” Revue politique et lilteraire, LXIV, xii (giugno 1926), 383–385; F. Reboul, “De Pirandello au pirandellisme,” Etudes ilaliennes, i (1931), 80–97; R. Saurel, “Beffe nella vita di L. Pirandello (ou Pirandello sans le pirandellisme),” Temps Modernes, IX, xcv (1953), 723–741; N. Stipcevic, “Pirandello e il pirandellismo,” Knjiievnost (Belgrado), iii (1961), pp. 181–192; L. Sciascia, Pirandello e il pirandellismo (Caltanissetta, Roma: S. Sciascia, 1953).