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Roma: le Mura Aureliane dalla Porta Flaminia al Tevere

Published online by Cambridge University Press:  09 August 2013

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Como ho già detto (p. xii), Ferdinando Castagnoli ha lasciato interrotti ma bene avviati i lavori di revisione e aggiornamento della nuova edizione della Forma Urbis di Lanciani in scala 1:1000. Al fine di mantenere vivo l'interesse per la realizzazione di quest'opera approfitto dell'ospitalità dei Papers per pubblicare una mia revisione delle mura di Aureliano tra la Porta Flaminia e il Tevere preparata a tale scopo (Fig. 1).

La porzione delle mura di Aureliano compresa tra l'attuale via Ferdinando di Savoia in prossimità dell'imbocco di ponte Margherita e la porta Flaminia è rappresentata in pianta nella tavola I della FUR di Lanciani (edita nel 1893?) Il colore nero indica le parti ancora esistenti al tempo di Lanciani, oppure quelle che egli potè vedere fugacemente in occasione di scavi. Il nero è usato anche per un monumento non più visibile ma per il quale egli aveva raggiunto una sua convinzione di certezza: si tratta del ‘sepulcrum’ coincidente con la terza torre ad occidente di Porta Flaminia. Il colore grigio (ottenuto grafıcamente con linee parallele accostate) indica le parti non più visibili che Lanciani ricostrui tenendo presente piante dal XVI al XVIII secolo (de' Rocchi, Bufalini, Nolli).

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Articles
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Copyright © British School at Rome 1989

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References

1 Lo stesso tratto di mura è rappresentato, insieme alia topografıa moderna, nella Carta archeologıca dı Roma in scala 1:2500 (tavv. I e II, 1962 e 1964) la quale, però, è redatta con uno scopo più indicativo che analitico-descrittivo.

2 De' Rocchi (1561–4 c.a) = Rocchi, E., Pıante ıconografıche e prospettıche dı Roma nel secolo XVI, Torino-Roma 1902, tav. LII; pp. 217ssGoogle Scholar.; Bufalini (1551) = Frutaz, P. A., Le pıante dı Roma, Roma 1962, tav. 200Google Scholar; Nolli (1748) = Frutaz cit, tav. 413.

3 Cod. Vat. Lat. 13044, f. 47r. Cfr. de' Rocchi cit., pp. 217–21.

4 Bartoli, A., I monumentı antıchı dı Roma neı disegnı deglı Uffızı di Firenze, vol. IV, Roma 1919, tav. CCCLXXXVIIIGoogle Scholar.

5 Cfr BullCom 189l, p 140 n 1 Cfr FUR tav 1

6 Valentınıe, R.Zucchettı, G, Codıce topografıco della cıtta dı Roma, vol IV (1953), p 245 Il sacellum moenıbus contınetur potrebbe identificarsı con la chıesetta dı S Marıa deı Mıracolı, v nota 10Google Scholar

7 An.Rom.Ist.Dan. XVI (1987), pp. 2552Google Scholar.

8 E' la 22 della raccolta di 26 rami (cm. 15,4 × 9,8) comprendente varie vedute di Napoli e di Roma che ha per titolo: Variae Antiquitates sive ruinae ad vivum delinetae per Giulielme ū Neulandt Romae (senza data). L'esemplare della British School è mancante del rame n. 3. Niewlandt ha disegnato la veduta stando sul greto del Tevere e rivolto ad oriente. Delle mura si vede in primo piano, sulla destra, la torre rotonda. La torre che segue è quella dèlla chiesetta di S. Maria dei Miracoli di cui appare il campanile (cfr. Plate II a, b; piante di Bufalini e Tempesta = Frutaz cit. taw. 200 e 263). Seguono altre due torri con i camminamenti intermedi e alia fine le mura non sono più visibili a causa della deviazione verso Porta del Popolo.

9 Liber Pontificalis (ed. Duchesne), vol. I, pp. 396, 420, 501 e nota 48, 513; vol. II, p. 115.

10 La torre crollò poco prima del 1719 e nel 1720: vedi in Archivio Storico Capitolino, Atti dei Notari dei Conservatori (vol. 11, p. 289; vol. 12, p. 5s.), Dal Vol. 30, pp. 90-3, riassumo l'atto del 10 agosto 1720: ‘I minori osservanti della Madonna dei Miracoli hanno nel passato fondato un convento nelle mura di Roma posto al didentro, a mano manca della Porta Flaminia, che al difuori corrisponde alle mura, al Torrione, al Tevere e il baluardo. In questo sito i Padri hanno accomodato una piccola chiesa e oratorio con stanze per la loro abitazione. Questi Padri avendo fabbricato una chiesa cospicua e convento che si chiama la Madonna dei Miracoli e sta accanto all'altra detta di Montesanto vi si trasferirono e lasciarono il sito delle mura affıttandolo come deposito di legnami e fıenile. L'anno 1719, essendo caduto un pezzo delle mura e parte del Torrione è nato il dubbio su chi dovesse fare il ripristino: i Conservatori, o i Padri? Alle pp. 97–104, l'Atto del 12 agosto 1720 stabilisce che il ‘torrione a forma di semicerchio’ non sarà rifatto. Si farà invece, a spese dei Conservatori, un muro dritto che unisce i due tronconi delle mura rimaste. I Padri rifaranno a loro spese l'abitazione e il magazzino danneggiati. Tutto secondo la pianta (mancante) dell'architetto capitolino’. Vedi anche Carta archeologica di Roma, cit. Tav. I, C, 18, dove però la torre è citata nel testo col n. 2, invece che 3, perchè non è considerata come n. 1 la torre occidentale della porta.

11 FUR tav. 1; cfr. BullCom 1877, p. 197; 1981, p. 140, n. 1; Cod. Vat. Lat. 13044; ff. 44r.–46r. Trullus nel latino medioevale significa edificio rotondo, spesso a cupola. Per qualche esempio vedi G. e Tomassetti, F., La Campagna Romana antıca, medıoevale e moderna, Indice della nuova ed. Firenze 1980, vol. VIIGoogle Scholar.

12 Cfr. FUR, tav. 1 (in grigio senza note); Cod. Vat. Lat. 13044, f. 45; le fotografie del 1887 conservate al ‘Museo di Roma’ e riprodotte in Ravaglioli, A., Le rive del Tevere, Roma 1982, pp. 43 e 45Google Scholar.

13 Vedi nota 12.

14 Per poter ubicare sulla topografıa attuale un qualsiasi resto antico che sia scomparso negli ultimi quattro secoli ma che abbia un riferimento alia topografıa dell'epoca, sarà assolutamente necessario inserire nella Nuova Forma Urbıs alcuni elementi di ottime piante precedenti come quella del Bufalini (1551), del Nolli (1748), oppure i catasti pontifici e quelli successivi. Questo modo di lavorare era diventato un metodo per Lanciani: tra gli esempi innumerevoli si veda la tavola 33 della sua Forma Urbıs dove, per ubicare le mura aureliane che dal Tevere salgono a Porta Aurelia-S. Pancrazio, egli riproduce, insieme alia topografia moderna, quella di Nolli che stava scomparendo sotto le ondate edilizie delle ultime decadi dell'800. Lanciani scrive anche i nomi dei vecchi proprietari del terreno, offrendo così un grande aiuto per le ricerche negli archivi. Tutto ciò dimostra che per la Nuova Forma Urbıs non si tratta di operare una semplice trasposizione meccanica da una pianta ad un'altra ma occorre, invece, uno studio interpretativo e selettivo dei dati da grafıcizzare.

15 Vedi, per es., lettera di denuncia di Fabio Gori al Ministro della Pubblica Istruzione in data 27 agosto 1876 (Archivio Centrale dello Stato, I Vers., busta 83, fasc. 110,9) perchè rivolga ‘un rimprovero al Municipio per le tante devastazioni fatte sotto l'usbergo di una Commissione Archeologica non riconosciuta dal Governo e la quale si è prestata con una facilità e compiacenza straordinaria a tutti i descritti atti vandalici’.

16 BullCom, vol. V (1877), p. 194Google Scholar e cfr. Richmond cit. p. 197.

17 Richmond, I. A., The Cıty Wall of Imperial Rome, Oxford 1930, pp. 198 s. e fig. 36Google Scholar.