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Published online by Cambridge University Press: 13 September 2016
From the end of 1955 to the middle of 1959, the quiz programme Lascia o raddoppia? transformed the way that Italians watched television, attracting a mass audience and appealing to viewers of different class backgrounds and levels of education. The quiz, watched by 15 million Italians at its peak, was more than Italy’s first successful television show: Lascia o raddoppia? also reflected the social and cultural transformations of Italy’s economic ‘miracle’, and confirmed the growing importance of mass culture and education in modern Italy. Yet, the role and response of the viewer in this television phenomenon has been largely overlooked. Viewers, if discussed at all, are often represented as an ‘Everyman’, mediocre, or the victims of Americanisation. This article examines the audience responses to the quiz by connecting the Radiotelevisione Italiana (RAI) broadcaster’s audience enjoyment ratings to the programme transcripts, specific contestants and media coverage. The audience data, when linked to individual programmes and contestants, reflects important changes in society and education and challenges the myth of the passive viewer, demonstrating even that 1950s television audiences were not as malleable or as conservative as contemporary commentators and many histories suggest.
Tra la fine del 1955 e la metà del 1959 Lascia o raddoppia? trasformò il modo in cui gli italiani guardavano la televisione, attirando un pubblico di massa e spettatori di diversi ceti e livelli di istruzione, e al suo apice fu seguito da quindici milioni di italiani. Il suo significato tuttavia va oltre l’essere stata la prima trasmissione di grande successo in Italia: in Lascia o raddoppia? è infatti possibile leggere le trasformazioni sociali e culturali del ‘miracolo’ economico italiano, e la crescente importanza della cultura di massa e dell’istruzione nell’Italia. Tuttavia il ruolo e la risposta degli spettatori in questo fenomeno televisivo è stato trascurato nella letteratura sulla storia dei mass media in Italia. Gli spettatori, quando discussi, vengono spesso rappresentati in termini di ‘everyman’, cioè pubblico mediocre o come vittime di un processo culturale di americanizzazione. Questo articolo esamina le risposte del pubblico al quiz collegando gli indici di ascolto della Radiotelevisione Italiana (RAI) alle trascrizioni dei programmi, a concorrenti specifici e alla copertura mediatica del programma. Le statistiche di gradimento, quando collegati al contenuto e a concorrenti specifici, riflettono importanti cambiamenti a livello di società e istruzione e sfidano il mito dello spettatore passivo, dimostrando che il pubblico televisivo degli anni Cinquanta non era così malleabile o conservatore come alcuni commentatori contemporanei e molti resoconti suggeriscono.
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