Published online by Cambridge University Press: 12 December 2016
This article charts the rise to fame of Gabriele D’Annunzio by focusing on a number of key moments in his life and the strategies he employed to shape his public image. The Roman years and the 1890s saw the writer’s first iconic transformation into Italy’s aesthete par excellence, a myth and related iconography that still shapes our view of the poet. The years in Florence, spent at the Villa Capponcina, coincided with the time in which d’Annunzio re-fashioned himself into a self-appointed national poet. The war years were central to the creation of an entirely new figure, the poeta soldato, whose military heroics and charismatic leadership provided novel and dubious models of engagement with contemporary politics and culture. Finally the years of the self-imposed exile at Gardone focus on the late, and as yet undocumented, use of photographs employed by d’Annunzio to keep the myth of the national poet-soldier alive under Fascism. These subsequent transformations resulted in a highly successful and thoroughly modern staging of his personality which turned him into a national icon.
Questo articolo indaga il progredire della fama di Gabriele D’Annunzio focalizzandosi su alcuni momenti chiave della sua vita e sulle strategie che utilizzò per costruire la sua immagine pubblica. Gli anni romani e gli anni 90 dell’800 videro la prima trasformazione iconica dello scrittore nell’esteta italiano per eccellenza, un mito che ancora oggi accompagna l’immagine del poeta con la sua relativa iconografia. Gli anni fiorentini, passati a villa Capponcina, coincisero col periodo in cui D’Annunzio rimodellò la sua immagine in quella dell’autoproclamato poeta della nazione. Gli anni della guerra poi furono cruciali nella creazione di una figura totalmente nuova, il poeta soldato, le cui gesta eroiche e la leadership carismatica fornirono un modello di impegno politico e culturale insolito e alquanto discutibile. Infine gli anni dell’autoimposto esilio a Gardone si focalizzano nell’uso, ancor oggi non documentato, della fotografia, utilizzata da D’Annunzio per mantenere vivo il mito del poeta soldato nazionale sotto il fascismo. Il risultato di queste trasformazioni successive fu una costruzione di un personaggio tutt’affatto moderno e di grande successo che trasformò D’Annunzio in un’icona nazionale.