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Article contents
Empires within and without: the conquest of the self and the Florentine avant-garde
Published online by Cambridge University Press: 11 September 2019
Abstract
This article examines the relationship of the young Giovanni Papini to the notion of imperialism. The period of Papini's intellectual formation was a time of intense debate among the Italian intelligentsia concerning imperialism and its relationship to nation and culture. He joined the conversation with a distinctive interpretation of the idea, one that could at once make him heir apparent to the tradition of Umbertian nationalism, while also rejecting the positivist slant of his forebears. William James's porous conception of the subject and Papini's sense of his own fragmented subjectivity provided the ground for a psychological understanding of imperialism: one that relied on knowledge and appreciation, which translated into literature at the individual level, and into culture at that of the nation. Ultimately, however, disappointments abroad, the demands of nationalist politics, and Papini's own avant-garde posture, led him to abandon his intellectual empire in favour of a more concrete one.
Questo articolo esamina il rapporto del primo Giovanni Papini con il concetto di imperialismo. Questo periodo del suo sviluppo intellettuale era caratterizzato da intense discussioni tra l’intellighenzia italiana riguardo all'imperialismo e la sua relazione con concetti quali quello di ‘nazione’ e ‘cultura’. Papini si unì a questo dibattito con una distintiva interpretazione dell'idea di imperialismo: da un lato, sembrerebbe il legittimo erede della tradizione nazionalista umbertina, e – dall'altro – un'esponente del rifiuto delle inclinazioni positiviste dei suoi predecessori. La ‘soggettività frammentata’ di Papini, insieme alla concettualizzazione ‘porosa’ del soggetto in William James, hanno – infatti – posto le basi per una nozione psicologica dell'imperialismo: una che dipende dalla conoscenza e dall'apprezzamento, tradotta in una produzione letteraria a livello soggettivo, e in cultura nazionale a livello di stato. In definitiva, le frustrazioni all'estero, le esigenze della politica nazionalista e la sua postura avanguardista, condussero Papini a rinunciare al suo impero intellettuale a favore di un atteggiamento maggiormente concreto.
- Type
- Research Articles
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