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Published online by Cambridge University Press: 30 October 2020
From the late 1920s onwards, Italian cultural diplomacy in Portugal was responsible for an increasing number of activities and initiatives directed at the Portuguese intellectual public. From Mussolini's perspective, the ideological ground shared by the Salazar regime and Italian Fascism meant that it was important for Italy to nourish links and exchanges with Portugal. This article examines cultural diplomacy in Lisbon, using one particular centre as the focus of analysis: the Italian Cultural Institute and its networking activities with intellectuals in the Portuguese regime. Within these transnational intellectual networks, a prominent role was taken by the Institute's successive directors between 1928 and 1945. These figures varied substantially in their biographical trajectories and seem to have exemplified the idiosyncrasies and contradictions of Fascist cultural policy in Portugal, which was one of a range of attempts, never fully realised, to export the idea of Italian Fascism.
A partire dalla fine degli anni Venti l'attività della diplomazia culturale italiana in Portogallo vide l'intensificarsi del numero di attività e di proposte indirizzate al pubblico intellettuale portoghese. La comunanza ideologica in essere tra il regime salazarista e il regime fascista, rendeva il Portogallo, agli occhi di Mussolini, una nazione verso la quale era necessario uno sforzo teso ad alimentare legami e scambi. L'articolo analizza la diplomazia culturale in a Lisbona, attraverso una prospettiva di analisi che privilegia un centro: l'Istituto Italiano di Cultura e le sue attività di rete con gli intellettuali del regime portoghese. In queste reti intellettuali trans-nazionali rivestono un ruolo non secondario i direttori dell'Istituto che si avvicendano tra il 1928 e il 1943. Con traiettorie biografiche differenti, queste figure appaiono esemplificative delle idiosincrasie e delle contraddizioni della politica culturale fascista in Portogallo, che si inserisce in un quadro di tentativi mai pienamente realizzati dell'esportazione ‘dell'idea’ fascista all'estero.