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RAPPRESENTANTI E CIRCOSCRIZIONI IN ITALIA E IN GERMANIA

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

La politica ≪ locale ≫ non esiste nelle società industriali avanzate. Infatti, in questi sistemi politici altamente mobili e integrati — sotto il profilo economico se non normativo — gli interessi locali, nazionali e perfino internazionali sono collegati cosí strettamente, che ogni tentativo di restringere l'attenzione al solo livello locale finisce col dimostrarsi inadeguato e spesso anche artificioso. Per esempio, agli studi sul potere nelle comunità è stata mossa la critica che essi generalmente ignorano quale ruolo cruciale abbiano gli ambienti sociali, politici e economici nella definizione dell'ambito in cui si muovono coloro che prendono le decisioni a livello locale e che, inoltre, tali studi non tengono conto del fatto che le piú importanti decisioni locali vengono prese da centri di potere privati e di governo esterni alle comunità locali e che forze potenti, sia locali che non locali, operano la scelta dei problemi da dibattere a livello locale.

Type
Ricerche
Copyright
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References

1 I nostri dati derivano da quattro indagini svolte dopo le elezioni italiane del 1968 e quelle tedesche del 1969. In ambedue i paesi fu scelto un campione rappresentativo di adulti che permise di effettuare 2.500 interviste in Italia e 3.819 in Germania. Inoltre, in ogni paese fu intervistato un campione dei candidati che erano stati eletti. In Italia le nostre interviste si limitarono ai partiti maggiori: 27 comunisti (PCI), 28 socialisti (PSI-PSDI, essendo tali partiti unificati a quel tempo) e 47 democratici cristiani (DC). In Germania, sono stati intervistati 71 socialisti (SPD), 73 democratici cristiani (CDU/CSU) e 15 liberali (FDP). A causa del piccolo numero di essi presenti in ogni collegio elettorale, l'analisi che segue omette i liberali. Le interviste con gli elettori e i deputati italiani furono curate dal CISER di Roma dopo le elezioni del 1968. Le interviste con gli elettori tedeschi furono effettuate dall'INFAS di Bad Godesberg sotto la direzione di Klaus Liepelt. Le interviste alle élites furono effettuate sotto la direzione di Barbara Farah. Siamo grati a Liepelt per la sua collaborazione, che ci ha facilitato le interviste con gli elettori, e per i suoi consigli ed il suo appoggio, che hanno facilitato le nostre interviste con le élites.Google Scholar
2 Vedi Pitkin, H., The Concept of Representation , Berkeley, University of California Press, 1967, per un'ottima valutazione delle basi teoriche del concetto e per una disamina delle sue interpretazioni contemporanee.Google Scholar
3 Il piú importante lavoro empirico sulla rappresentanza è stato fatto da due dei nostri colleghi del Centro di Studi Politici, Warren Miller e Donald Stokes, e riportato in Party Government and the Saliency of Congress , in Campbell, A., Converse, P. E., Miller, W. E. e Stokes, D. E., Elections and the Political Order , New York, John Wiley, 1966, pp. 194201; Miller, W. E. e Stokes, D. E., Constituency Influence in Congress, in ≪ American Political Science Review ≫, LVII (1963), pp. 45–56; Miller, W. E., Majority Rule and the Representative System of Government , in Allardt, E. e Littunen, Y., (eds.), Cleavages, Ideologies, and Party Systems, Helsinki, Academic Bookstore, 1964, pp. 343–376. Per ulteriori analisi dei dati ISR, vedi Cnudde, C. F. e McCrone, D. J., The Linkage between Constituency Attitudes and Congressional Voting Behavior. A Causal Model, in ≪ American Political Science Review ≫, LX (1966), pp. 66–72.Google Scholar
4 Stokes, D. E. e Miller, W. E., Party Government and the Saliency of Congress , cit., p. 204.Google Scholar
5 Converse, P., Attitudes and Nonattitudes , in Tufte, E., (ed.), The Quantitative Analysis of Social Problems , Reading, Mass., Addison-Weslsy Co., 1970, pp. 168189.Google Scholar
6 La relazione originale fu: Toward a More Responsible Two-Party System: A Report of the Committee on Political Parties , in ≪ American Political Science Review ≫, XLIV (1950). Un'ottima analisi di tale relazione e delle sue implicazioni è Kirkpatrick, E. M., Toward a More Responsible Two-Party System: Political Science, Policy Science, or Pseudo-Science?, in ≪ American Political Science Review ≫, LXV (1971), pp. 965–990.Google Scholar
7 A questo punto riteniamo necessario commentare la omissione, da noi effettuata, in questo studio, dell'analisi dei voti per appello nominale, che hanno rappresentato variabili importanti in analisi precedenti. In Italia, molti, forse la maggior parte, dei voti legislativi cruciali sono a scrutinio segreto; ciò è particolarmente vero per quelli che dividono i partiti all'interno. In Germania non è cosí, ma in ambedue i paesi la disciplina di partito viene osservata per la maggior parte dei voti. Quindi, mentre ci sono spesso esempi di indisciplina, sarebbe difficile metterli in relazione alle opinioni dei collegi elettorali. Può darsi che piú tardi ci venga il desiderio di fare indagini sul rapporto fra voti legislativi ed opinioni di massa, ma, per il momento, non ci sembra che quanto di nuovo potremmo ricavarne giustifichi la spesa. È stato constatato che i gruppi funzionali che sono scarsamente rappresentati nel partito nel suo insieme hanno piú probabilità di essere rappresentati dai candidati di lista del CDU/CSU tedesco che dai candidati dei collegi uninominali. Di conseguenza è piú probabile che siano i candidati di lista a deviare nelle votazioni legislative. Ciò non ci incoraggia ad aspettarci che le caratteristiche locali dei collegi spieghino le variazioni nelle votazioni per appello nominale. Vedi Ruekert, G. L. e Crane, W., CDU Deviancy in the German Bundestag , in Hirsch, H. e Hancock, M. D., (eds.), Comparative Legislative Systems , New York, Free Press, 1971, pp. 392399.Google Scholar
8 Abbiamo dapprima usato la correlazione R. Pearson per tutti i nostri rapporti; poi abbiamo ottenuto le misure di associazione Gamma e Tau Beta, con risultati simili.Google Scholar
9 Agli italiani fu chiesto di dichiararsi ≪ in completo accordo, d'accordo, in disaccordo, o in completo disaccordo ≫; ai tedeschi fu chiesto di dichiararsi soltanto d'accordo o in disaccordo.Google Scholar
10 Sia Mackenzie in Gran Bretagna che Valen in Norvegia hanno rilevato che i membri dei partiti socialisti e non socialisti che ricoprono cariche hanno diversi orientamenti di carriera. Le cariche pubbliche a livello locale fornivano a tutti i membri dei partiti esperienza amministrativa, mentre per i membri del Partito Socialista le cariche locali all'interno del partito servivano a mettere alla prova la loro lealtà nei confronti di quella particolare unità organizzativa del partito stesso. Quanto abbiamo constatato noi, suggerisce che differenze simili ci sono anche in Germania e in Italia. Mackenzie, W. J. M., Local Government Experience and Legislators , in Wahlke, J. C. e Eulau, H., (eds.), Legislative Behavior , Glencoe, Free Press, 1959, pp. 272280; e Valen, H., The Recruitment of Parliamentary Nominees in Norway, in Scandinavian Political Studies, Oslo, Universitetsforlaget, 1966, vol. 1, pp. 212–266.Google Scholar
11 Per una indagine su questo, nell'ambito del comunismo italiano, vedi: Casale, F., Subculture, Ideology and Protest: The Nature of Mass Support for the Italian Communist Party , (tesi inedita di dottorato), The University of Michigan, 1971. Per un'estensione ad altri gruppi politici della nostra analisi sulla rete organizzativa, vedi Barnes, S. H., Liepelt, K. e Arian, A., The Anchoring of Mass Partisanship in Competitive Party Systems, di prossima pubblicazione.Google Scholar
12 Participation in America , di prossima pubblicazione.Google Scholar
13 Un bellissimo esempio di questo è stata la campagna elettorale del 1972 del Partito Socialista Italiano per gli ≪ equilibri piú avanzati ≫, espressione che significava, almeno per la classe politica, un governo di centro-sinistra con la partecipazione dei comunisti. Ma che cosa avrà potuto significare per l'elettore medio? Google Scholar