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ESISTE UNA TENDENZA ALL'OMOGENEIZZAZIONE TERRITORIALE NEI PARTITI ITALIANI?

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

Molti autori hanno rilevato una tendenza all'omogeneizzazione territoriale nella distribuzione dei consensi ai maggiori partiti italiani. La base empirica di queste affermazioni è data, nella maggior parte dei casi, dai confronti delle percentuali conseguite dallo stesso partito in due successive elezioni. È stato rilevato infatti che, ponendo sull'ascissa i risultati dell'elezione precedente e sull'ordinata quelli dell'elezione successiva, la pendenza della retta di regressione era quasi sempre inferiore ad 1, cioè alla pendenza della bisettrice del diagramma. Con variabili del genere in ascissa e in ordinata, un coefficiente di regressione (b) inferiore a 1 documenta una tendenza all'omogeneizzazione territoriale qualunque sia il livello dell'intercetta (a), come appare dalle quattro figure 1/a–1/d.

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Ricerche
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References

1 Una tendenza di questo genere emerge principalmente da alcuni studi ecologici, concentrati nel periodo '72/'79, eseguiti in ambito sia nazionale che regionale. Per le analisi a livello nazionale vedi: Bartolini, B., Insediamento subculturale e distribuzione dei suffragi in Italia , in «Rivista Italiana di Scienza Politica» VI, (1976), pp. 481514; Sani, G., Il test di maggio, in Urbani, G. (a cura di), 1978: elezioni con sorpresa, Torino, Quaderni di Biblioteca della Libertà, 1979, pp. 53–104; Mannheimer, R., Un'analisi territoriale del voto comunista, in Parisi, A. (a cura di), Mobilità senza movimento. Le elezioni del 3 giugno 1979, Bologna, Il Mulino, 1980, pp. 79–102; Zincone, G., Partiti minori e alleanza laica, in Parisi, A. e Pasquino, G. (a cura di), Continuità e mutamento elettorale in Italia, Bologna, Il Mulino, 1977, pp. 185–214. Per le analisi ad ambito regionale vedi: Marradi, A., Tecniche cartografiche e tecniche statistiche nello studio della dinamica elettorale: PCI, DC e PSI in Toscana negli anni settanta , e Bartolini, B., Analisi ecologica del voto '76 in Toscana, entrambi in «Quaderni dell'Osservatorio Elettorale», n. 2 (1978), rispettivamente pp. 7–50 e 55–114; Pavsič, R., Il voto '79 in Toscana: analisi diacronica '76/'79, in «Quaderni dell'Osservatorio Elettorale», n. 6 (1980), pp. 5–35.Google Scholar

2 In effetti gli studi ricordati nella precedente nota riguardano DC, PCI e PSI. Solo alcuni accenni vengono dedicati al PRI dalla Bartolini e a PLI e PSDI dalla Zincone.Google Scholar

3 Altro tipo di variabile considerato sono le variazioni percentuali registrate da un partito da un'elezione all'altra; vedi: Marradi, , Tecniche , cit., pp. 1420; Sani, , Ii test, cit., pp. 61–63; Mannheimer, , Un'analisi, cit., pp. 79–86.Google Scholar

4 La prima teorizzazione della bisettrice come elemento cruciale nell'analisi diacronica di variabili ecologiche si trova in Marradi, A., Analisi del Referendum sul divorzio , in «Rivista Italiana di Scienza Politica» IV, (1974), pp. 589643. Vedi anche Pavsič, , Il voto, cit., pp. 9–10.Google Scholar

5 Per una critica epistemologica di questa procedura, vedi Marradi, A., Concetti e metodi nella ricerca sociale , Firenze, Giuntina, 1980, alle pp. 3738.Google Scholar

6 Sulla regression toward the mean vedi: Campbell, D.T. e Stanley, J.C. Experimental and Quasi-Experimental Designs for Research , Chicago, Rand McNally, 1966; Wiggins, L.M., Panel Analysis: Latent Probability Models for Attitude and Behavior Processes, New York, Elsevier, 1973; Lord, F.M., Elementary Models for Measuring Change, in Harris, C.W. (a cura di), Problems in Measuring Change, Milwaukee, University of Wisconsin Press, 1967. Una tendenza del genere veniva già riscontrata, verso la fine dell'800, dal biologo Francis Galton nei suoi studi sulle caratteristiche ereditarie, Regression Toward Mediocrity in Hereditary Stature, in «Journal of the Royal Anthropological Institute» XV, (1885), pp. 246–263.Google Scholar

7 Un accenno alla presenza di questo problema nelle analisi elettorali si trova già in Marradi, , Tecniche , cit., p. 14, nota 5.Google Scholar

8 Come dimostra Marradi, A., L'analisi dei dati nelle scienze sociali , Facoltà di Scienze Politiche, Università di Catania, 1976, ciclostilato, p. 10, lo scarto quadratico medio è infatti la varianza, non la standard deviation. Google Scholar

9 Sul coefficiente di variazione vedi Blalock, H.M., Statistica per la ricerca sociale , Bologna, Il Mulino, 1972, pp. 126127; Perrone, L., Metodi quantitativi della ricerca sociale, Milano, Feltrinelli, 1978, pp. 173–174.Google Scholar

10 Si è scelto il 1953 come elezione iniziale perché essa ci sembra la prima in cui il sistema partitico italiano si sia consolidato nel suo aspetto attuale. Nel 1946 c'erano vari partiti ora scomparsi (Uomo Qualunque, Partito d'Azione) mentre mancava il MSI. Nel 1948 il secondo e il terzo partito italiani si presentarono uniti nel Fronte Popolare.Google Scholar

11 Quando un partito ha un'elevata base elettorale in una provincia, sul suo mutamento percentuale da un'elezione all'altra pesa il più delle volte una specie di ceiling effect (effetto-tetto). È ovvio infatti che laddove un partito è già molto forte gli riesca assai difficile ottenere ulteriori consistenti crescite percentuali.Google Scholar

12 Com'è noto, nel 1968 il PSI si è presentato alle elezioni unitamente al PSDI, sotto la sigla PSU. Non potendosi scindere per quell'anno i risultati dei due partiti il confronto è stato operato tra i risultati del 1963 e quelli del 1972. La crescita nel valore di V è spiegato dal brusco calo della media elettorale del partito, che sta al numeratore della formula di V.Google Scholar

13 Sull'inizio e il protrarsi di tale processo vedi: Cazzola, F., Il partito come organizzazione. Studio di un caso: il PSI , Roma, Edizioni del Tritone, 1970; Pasquino, G., Alla ricerca dell'elettore d'opinione: il caso del PSI, in Parisi, A. (a cura di), Mobilità, cit., pp. 103–132; Panebianco, A., Analisi di una sconfitta: il declino del PSI, in Parisi, e Pasquino, , Continuità, cit., pp. 145–184.Google Scholar

14 Dopo le elezioni del 1979 Pasquino mise in rilievo come «nelle province meridionali l'andamento del voto socialdemocratico (sia) simile a quello del voto socialista», in Parisi, e Pasquino, , Continuità , cit., p. 131.Google Scholar

15 Galli, G., Il difficile governo , Bologna, Il Mulino, 1972, p. 177.Google Scholar