Published online by Cambridge University Press: 17 July 2018
Il governo è uno degli argomenti di cui si sono tradizionalmente occupati gli studi politici. Oltre che a tematiche di carattere generale, i cultori di questo tema si sono indirizzati prevalentemente verso questioni quali le forme di governo, la formazione (e dissolvimento) delle coalizioni governative nei sistemi parlamentari e multipartitici, il ruolo dei partiti politici, l'espansione della sfera pubblica, nonché lo studio dei governanti e delle loro carriere. A fianco di questi temi di ricerca, esiste tuttavia un'ulteriore area di indagine interessante e rilevante: la rappresentatività territoriale dei governi. Rimasta relativamente inesplorata perlopiù a causa delle originarie caratteristiche sistemiche di questi ultimi – nati come leve di comando dello stato e divenuti organi esecutivi delle leggi approvate in parlamento in seguito all'affermarsi del costituzionalismo liberale – tale problematica costituisce oggi, dato il ruolo di primo piano progressivamente acquisito dai governi nell'ambito del policy making (Pasquino 1997, 170–171), un tema di particolare importanza, soprattutto nei paesi eterogenei dal punto di vista geopolitico. Se gran parte della produzione legislativa ha origine nel governo, è tutt'altro che un esercizio scolastico esaminare come le unità territoriali in cui si suddivide amministrativamente o politicamente uno stato siano rappresentate al suo interno.
This article examines the territorial composition of Italian governments since 1976. Prior studies, covering the 1948–1976 period, have shown how Italian governments were highly representative from a territorial viewpoint. Their composition reflected the distribution of electors across the country in such a way as to give each region a share of cabinet posts roughly proportional to its share in the overall electoral strength of governing parties weighted by its share of the total electorate. Regression analysis of 1976–2001 data show that, on the whole, this pattern of cabinet seat distribution has not changed over time. From legislature to legislature, however, differences do exist and the explicatory power of this model is somehow limited when applied to the 1996–2001 term. A brand new innovation as compared to the 1948–76 period consists instead of the presence of a growing number of non-MP executive members. However, one, must distinguish between non-partisan non-MP government members and partisan government members who are simply not members of the parliament. The former have been especially frequent during the years 1992–1994; the latter after 1996.