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COME MIGLIORARE GLI ATTUALI MECCANISMI (E RENDIMENTI) DI GOVERNO
Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Introduzione
Il mio tema riguarda il «cuore» del governo, in un sistema politico che opera mediante governi di coalizione: il funzionamento del Consiglio dei ministri e le istituzioni in grado di condizionarne piò da vicino i rendimenti. Il tema è stato scelto in base a due assunti. Primo: per quanto ampia possa essere la nostra fantasia di «riformatori», non penso che nei prossimi cinque/sei anni il sistema politico italiano potrà affrancarsi dalla necessità di ricorrere a governi di coalizione. Secondo: i rendimenti complessivi della democrazia italiana mi sembrano, quindi, strettamente condizionati dai livelli (e dalle modalità) di funzionamento delle maggioranze che essa saprà esprimere e — piò specificamente ancora — dalle «delegazioni di governo» che saranno espresse da queste stesse maggioranze. Dico questo, per anticipare subito le ragioni in base alle quali pro-pongo di delimitare così drasticamente il campo delle possibili riforme in proposito.
- Type
- Research Article
- Information
- Italian Political Science Review / Rivista Italiana di Scienza Politica , Volume 14 , Issue 2 , August 1984 , pp. 265 - 286
- Copyright
- Copyright © Società Italiana di Scienza Politica
References
1 Per chi sia interessato a conoscere il mio punto di vista sull'intera gamma delle riforme istituzionali che mi sembrano più opportune per il nostro attuale sistema politico, mi permetto rinviare a precedenti scritti: cfr., in particolare, Il malato può guarire (se vuole) , «Biblioteca della libertà», XVI (1979), n. 72; Istituzioni per la società aperta, id., XVII (1980), n. 76; L'opinione di G.U. in AA.VV., Verso una nuova costituzione , Milano, , Giuffré, , 1983, pp. 921–935; e, da ultimo, l'Intervento in «Quaderni Piacentini», n. 11 nuova serie; 1984.Google Scholar
2 Gran parte delle osservazioni qui avanzate nascono dalla esperienza da me compiuta come membro della Commissione promossa nel novembre del 1981 dal Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, con l'incarico di predisporre uno schema di disegno di legge per l'attuazione dell'art. 95 della Costituzione (ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Il lavoro della Commissione sfociò in un testo poi divenuto disegno di legge nel giugno dell'anno successivo.Google Scholar
3 Cfr. spec. CIRIEC, Gli enti pubblici italiani , Milano, Angeli, 1984.Google Scholar
4 Cassese, S., Esiste un governo in Italia? , Roma, Officina Edizioni, 1980, p. 25.Google Scholar
5 Rodotà, S., La circolazione delle informazioni nell'apparato di governo , in L'istituzione governo , a cura di Ristuccia, S., Milano, Comunità, 1977, pp. 63–85.Google Scholar
6 Rodotà, S., op. cit. spec. pp. 81–82.Google Scholar
7 Andreotti, G., intervento alla I a Conferenza Nazionale dei Trasporti , Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1979, p. 56.Google Scholar
8 Cfr. Rodotà, S., op. cit.; e Greco, N., Carenza di coordinamento, policentrismo e contrattualismo nell'attività di governo , «Studi parlamentari e di politica costituzionale», 1969 (II), pp. 23 ss.Google Scholar
9 Rodotà, S., op. cit. , p. 73.Google Scholar
10 Cheli, E., Costituzione e sviluppo delle istituzioni in Italia , Bologna, Il Mulino, 1978, p. 107.Google Scholar
11 Rodotà, S., op. cit. , p. 80.Google Scholar
12 Rodotà, S., op. cit. , p. 68.Google Scholar
13 Cfr. l'intervista a Bettino Craxi, ne «Il Mondo», 9 gennaio 1984, p. 18.Google Scholar
14 Cheli, E., op. cit. , p. 112.Google Scholar
15 Cheli, E., op. cit. , p. 109.Google Scholar
16 Molti dei riferimenti che seguono, provengono dalla consultazione dell'utilissima ricerca del CNR diretta da Spagna Musso, E., Costituzione e struttura del governo. L'organizzazione del governo negli stati di democrazia parlamentare , Padova, CEDAM, 1972.Google Scholar
17 Cfr., ad esempio, Codding, G.A., The Federal government of Switzerland , London, Allen and Unwin, 1961; Rohr, J., La Suisse contemporaine, Paris, Colin, 1972.Google Scholar
18 Per tutti questi istituti cfr. il già citato volume di Spagna Musso.Google Scholar
19 I fondamenti della prima teoria si trovano in Commons, Institutional Economics , Madison, The University of Wisconsin Press, 1961 (p.e. 1934) ma è utile anche la consultazione di Wilson, J.Q., Clark, P., Incentive Systems: A Theory of Organisations, in «Administrative Science Quarterly», sept. 1961. Sulla seconda teoria, la letteratura è ormai troppo ampia per poter essere efficacemente ricompresa in poche fonti essenziali. Una eccellente introduzione al tema continua comunque ad essere contenuta in Brams, S.J., Game Theory and Politics, New York, Free Press, 1975.Google Scholar
20 Cfr. spec. i due classici volumi di Rapoport, A. (a cura di), Game Theory as a Theory of Conflict Resolution , Dordrecht, Reidal, 1974 e Fights, Games, and Debats, Ann Arbor. The University of Michigan Press, 1974.Google Scholar
21 Andreotti, G., De Gasperi e il suo tempo , Milano, Mondadori, 1973 3 , p. 431.Google Scholar
22 La denominazione di tale dipartimento — così come di quelli suggeriti subito di seguito — è pressoché identica a quella dei dipartimenti operanti — ad esempio — con i governi Spadolini; tutte le funzioni qui proposte risultano però assolutamente innovative per il caso italiano, non essendo state mai svolte in precedenza dagli apparati serventi dei nostri governi repubblicani.Google Scholar
23 È quanto suggerisce di fare Tullock, G. anche nel caso del governo federale americano, in A Modest Propost , in Amacher, R., Tollison, R.D., Willet, T.D. (a cura di), The Economic Approach to Public Policy , Ithaca, Cornell University Press, 1976, pp. 511–519.Google Scholar
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- Cited by