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LE ORIGINI DEL WELFARE STATE: TEORIE, IPOTESI ED ANALISI EMPIRICA
Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Introduzione
Le origini dei contemporanei welfare state europei risalgono alla istituzionalizzazione dei primi sistemi di assicurazione sociale alla fine del XIX secolo. Nonostante una così lunga tradizione storica di politica sociale, la teoria macrosociologica ha sorprendentemente trascurato per lungo tempo lo sviluppo del welfare state. Solo negli ultimi anni la ricerca delle scienze sociali ha cominciato ad occuparsi con maggiore interesse dei fattori che determinano le uniformità e le divergenze nello sviluppo delle politiche sociali, mirando ad offrirne delle spiegazioni teoriche. È vero che anche le teorie piò recenti non si presentano come tentativi di spiegare i «dati di fatto» dello sviluppo del welfare state; tuttavia, tali teorie constano spesso di asserzioni che sono suscettibili di verifica empirica.
- Type
- Saggi
- Information
- Italian Political Science Review / Rivista Italiana di Scienza Politica , Volume 12 , Issue 3 , December 1982 , pp. 361 - 421
- Copyright
- Copyright © Società Italiana di Scienza Politica
References
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17 Per le tesi che sono state formulate per esteso dagli autori nella forma qui riportata l'autore è posto tra parentesi. Laddove i nomi degli autori sono preceduti dalla preposizione «da», si tratta di ipotesi implicite, che sono state dedotte dall'autore di questo saggio. Le tesi dei singoli autori si trovano generalmente collocate secondo la medesima classificazione adottata anche per la loro opera complessiva nella tabella 1; tuttavia, se degli autori compresi fra i teorici conflittualisti hanno anche formulato delle tesi funzionaliste, le loro tesi vengono riportate tra i modelli interpretativi funzionalisti in conformità al loro contenuto.Google Scholar
18 Cfr. Ginsburgh, , op. cit. , pp. 29–30 e O' Connor, , op. cit., p. 279.Google Scholar
19 Cfr. Vobruba, , op. cit. , p. 11.Google Scholar
20 A causa della mancanza di dati per l'Irlanda, l'Islanda e il Lussemburgo, le analisi seguenti si limiteranno al massimo a 12 paesi. L'Irlanda dopo l'indipendenza adottò i programmi istituiti sotto il dominio britannico. Nei prospetti seguenti le lettere maiuscole si riferiscono alle assicurazioni obbligatorie, le minuscole invece ai sistemi volontari. Le analisi si basano sui dati presentati nella tabella 19.Google Scholar
21 Cfr. il tentativo di classificazione contenuto nel primo World Handbook of Political and Social Indicators , New Haven, Yale University Press, 1964, pp. 293–294, dove vengono distinti 5 diversi stadi di sviluppo e dove i paesi con gradi di urbanizzazione corrispondenti a quelli citati nel testo vengono classificati rispettivamente come traditional civilizations al secondo livello e come high mass consumption societies al quinto livello — in considerazione, naturalmente, anche di ulteriori indicatori.Google Scholar
22 Le date del 1920 e del 1930 sono state scelte per delimitare la fase del capitalismo monopolistico poichè O'Connor asserisce che la fase del capitalismo concorrenziale finisce prima dello scoppio della prima guerra mondiale, mentre Ginsburgh (op. cit. , pp. 29–30) asserisce che la fase dell'imperialismo finisce con gli anni trenta, quando comincia la fase del capitalismo monopolistico.Google Scholar
23 Cfr. la tabella 20.Google Scholar
24 Processi legislativi cosí complessi come la legalizzazione dei sindacati sono molto difficili da analizzare quantitativamente. Spesso l'affermazione concreta del diritto di associazione avvenne in forma graduale, per cui è difficile poter fissare una precisa data di inizio. Nella tabella 20 sono perciò spesso riportate due date. Nelle analisi si considera sempre la data che appare per prima.Google Scholar
25 La classificazione si basa su di una dicotomizzazione dei paesi a seconda che lo sviluppo dei loro sindacati sia stato precoce o tardivo e il loro grado di organizzazione forte o debole tra il 1890 e il 1906. I paesi difficili da classificare (Belgio, Francia, Olanda e Svezia) sono stati classificati in base al loro grado di organizzazione sindacale prima della fine del secolo; la Svezia è collocata ad un livello superiore rispetto alla Francia e all'Olanda a causa della rapida diffusione dei suoi sindacati tra il 1895 e il 1905. Fonti: Handwörterbuch der Staatswissenschaften, vol. 4, sez. su Gewerkvereine, pp. 1106–1227; Webb, A.D., The New Dictionary of Statistics , London, Routledge, 1911; Kendall, W., The Labour Movement in Europe, London, Penguin, 1975; Pfennig, W., Arbeitskämpfe und Gewerkschaften in Westeuropa 1880–1970, Diplomarbeit, Università di Mannheim, 1977.Google Scholar
26 Oltre agli studi di Heclo, H. ( Modem Social Politics in Britain and Sweden , New Haven, Yale University Press, 1974) e di Rimlinger, G. (op. cit.), si vedano soprattutto i saggi di Gilbert, B.B., The Evolution of National Insurance in Great Britain, London, Michael Joseph, 1973 e di Frankel, L.K. e Dawson, M.M., Workingmen's Insurance in Europe, New York, Charities Publication Committee, 1911.Google Scholar
27 In questo caso si possono includere nell'analisi anche l'Islanda e il Lussemburgo: la loro inclusione fa salire i coefficienti di correlazione a r = .81 e r = .85.Google Scholar
28 Non teniamo qui conto della legge francese a carattere provvisorio del 1852 sull'assicurazione contro le malattie.Google Scholar
29 Cfr. le date relative di provvedimenti legislativi contenute nella tabella 3. Le informazioni sulle elezioni sono state tratte da Kohl, J., Enfranchisement and Electoral Participation, Köln, Hiwed Report no. 6, ciclostilato, 1977; sulle date delle elezioni cfr. anche Mackie, T.T. e Rose, R., The International Almanac of Electoral History , London, Macmillan, 1974.Google Scholar
30 Questo risultato è statisticamente significativo anche in base al test del Chi-Quadrato. Il valore Chi-Quadrato di 4.16 corrisponde ad un livello di significatività pari a .05. Anche se teniamo conto soltanto dell'emanazione delle leggi sulle assicurazioni obbligatorie, il quadro della situazione non cambia. Delle 44 leggi, 43 sono confrontabili con le date elettorali. Di queste, 18 ricadono negli anni elettorali, secondo le restrizioni esposte. Queste corrispondono al 42% di tutte le leggi (18/43), sebbene le elezioni siano state tenute solo in un terzo di tutti gli anni considerati (258/794 = 32%). Secondo il test del Chi-Quadrato, questo risultato corrisponde ad un livello di significatività pari a .10. I metodologi hanno notoriamente opinioni divergenti sulla opportunità di utilizzare test di significatività statistica in analisi di questo tipo.Google Scholar
31 Cfr. op. cit .Google Scholar
32 Poichè il sistema di governo dell'Italia è difficilmente classificabile, l'Italia viene collocata alternativamente in entrambi i gruppi. L'inclusione nel gruppo dei regimi monarchico-costituzionali — nonostante la continua diminuzione dell'influenza della corona — è giustificata dalle prerogative formali del re stabilite dallo Statuto Albertino e dalla prassi parlamentare di esclusione dell'opposizione mediante la compartecipazione e la corruzione (il trasformismo).Google Scholar
33 Cfr. Bendix, R., Modernisierung in internationaler Perspektive , in Zapf, W. (a cura di), Theorien des sozialen Wandels , Köln, Kiepenheuer & Witsch, 1969.Google Scholar
34 La legge tedesca sulla responsabilità civile del 1871 aveva — come conferma la sua rapida trasformazione in assicurazione obbligatoria — un carattere provvisorio e incontrò all'estero meno seguito delle assicurazioni obbligatorie posteriori.Google Scholar
35 Questa è la cosiddetta tesi di Bull-Galenson: cfr. Galenson, W., Comparative Labour Movements , New York, Prentice Hall, 1952, soprattutto pp. 105–120.Google Scholar
36 La Svizzera è stata inclusa tra le democrazie parlamentari. L'Italia è stata nuovamente riportata in ambedue i gruppi, a causa dei problemi di classificazione già menzionati. In Francia e in Italia il consolidamento organizzativo del movimento dei lavoratori è avvenuto in numerose fasi, per cui è impossibile fissare la data di fondazione con sufficiente chiarezza. In ambedue i casi la data della fondazione corrisponde qui alla data delle prime formazioni partitiche (cfr. la tabella 20).Google Scholar
37 Anche una analisi di correlazione — comunque discutibile in considerazione dei problemi di classificazione — conferma il rapporto nella direzione attesa. La correlazione tra l'anno di introduzione atteso e quello effettivo dà come risultato i coefficienti r = .41 per i sistemi istituiti per primi e r = .65 per i secondi sistemi (senza contare l'Italia: r = .43 e r = .63). I coefficienti di correlazione tra gli ordini di posizione corrispondenti sono r = .43 e r = .75.Google Scholar
38 Cfr. anche la tabella 15. È vero che la Gran Bretagna prima della Grande Guerra, aveva istituito solo l'assicurazione contro le malattie secondo il modello tedesco dell'assicurazione obbligatoria; ma d'altra parte il sistema pensionistico non aveva carattere volontario, ma era invece un sistema previdenziale dello Stato con parziale carattere assistenziale.Google Scholar
39 Per i paesi scandinavi si veda Kuhnle, S., The Beginnings of the Nordic Welfare States: Similarities and Differences , in «Acta Sociologica», XXI (1978), supplemento, pp. 9–35; The Growth of Social Insurance Programs in Scandinavia: Outside Influences and Internal Forces , in Flora, P. e Heidenheimer, A. J. (a cura di), The Development of Welfare States in Europe and America, New Brunswick, Transactions, 1981.Google Scholar
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- Cited by