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The use of group cognitive behaviour therapy in a routine acute inpatient setting
Published online by Cambridge University Press: 11 October 2011
Summary
Objective – To describe a preliminary evaluation of a group CBT approach which has been fully integrated into the routine care for acute psychotic inpatients, admitted to a typically overburdened inner-city psychiatric general hospital unit. Design – The design is pre-post. A comparison of some indicators between the years preceding (1997) and following the beginning of the group therapy (1998) has been carried out. Setting – Psychiatric ward of S. Filippo Neri in Rome, in 1998. Method – The study compared the rate of rehospitalization, the rate of compulsory admission, the use of physical restraints, the episodes of violent behaviour and the escape from the ward. During the last three months of 1998 patients' satisfaction was also measured. Results – Overall 385 patients attended the group therapy, 79% of all inpatients in the period, with an average number of 4 sessions per patient. 59% of participants in the group in 1998 had a diagnosis of schizophrenia or paranoid disorder. The total compulsory admissions declined by 1/3 (p>0.001), the «revolving door» patients declined by 1/3 (p<0.05), compulsory admissions in «revolving door» patients declined by 3/4 (p<0.005), violent episodes by almost half (p<0.001), physical restraints and patients escape from the ward almost disappeared. Patients' opinion about the participation to the group was excellent. Conclusions – It is likely, but not sure, that the improvements were directly attributable to the introduction of the group treatment. Moreover, the group was clearly found to be useful by the majority of the participants. Some asked for further help of this type on discharge. These preliminary results are promising and make us confident they will act as stimuli for other colleagues to implement and evaluate this approach in other settings.
Riassunto
Scopo – Lo scopo di questo lavoro è di descrivere un modello di intervento di gruppo di tipo cognitivo comportamentale applicato in condizioni di routine a pazienti psicotici acuti durante il ricovero in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) e di riportare le prime valutazioni di efficacia. Disegno – Il disegno dello studio è di tipo pre–post. E'stato fatto un confronto delle variabili in studio tra il 1997 e il 1998, anno in cui è stata introdotta la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) di gruppo. Setting –SPDC, S. Filippo Neri di Roma, 1998. Principali misure utilizzate – Sono state valutate e confrontate le seguenti variabili: riammissioni, trattamenti sanitari obbligatori, episodi di violenza, contenzioni fisiche, fughe dal reparto. E'stata anche accertata l'opinione dei pazienti nell'ultimo trimestre del 1998. Risultati – Al gruppo di TCC hanno partecipato 385 pazienti (79% dei pazienti ammessi), ognuno dei quali ha partecipato in media a 4 sessioni. Il 59% dei pazienti che ha preso parte al gruppo aveva una diagnosi di schizofrenia o di disturbo paranoideo. Rispetto al 1997 i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) complessivi sono diminuiti di 1/3, le riammissioni di 1/3 e i TSO nelle riammissioni di 3/4 (p<0.05), gli episodi di violenza di più della metà (p<0.001), le contenzioni fisiche e gli allontanamenti dal reparto non autorizzati sono praticamente scomparsi. L'opinione dei pazienti sull'utilità dell'intervento di gruppo è stata molto favorevole. Conclusioni – E'probabile, anche se non certo, che i miglioramenti riscontrati siano dovuti all'intervento in esame. La maggior parte dei pazienti ricoverati ha trovato utile partecipare al gruppo e alcuni hanno chiesto di poter continuare a frequentarlo anche dopo la dimissione. Questi risultati preliminari sono molto promettenti e ci auguriamo che costituiscano uno stimolo affinché questo intervento possa essere applicato e valutato in altri SPDC.
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References
Bibliografia
- 5
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