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Psychiatric services, social co-operatives, voluntary organisations. New relationship for new strategies
Published online by Cambridge University Press: 11 October 2011
Summary
Objective — Eighteen years after the 1978 reform law no. 180, psychiatric services have to find new roles and goals in the social arena, in order to continue to effectively pursue the improvement of mental health in the commi nity. The aim of the present paper is to show some theoretical and practical elements that could stimulate in the psychii trie services a deep consideration about the relationship between psychiatric services and «private social» bodies, part cularly social co-operatives and voluntary organisations. Method — The elements shown in this study come from an ani lysis: a) of the literature about the crisis factors of the Italian welfare state, particularly in the Public Health Service and i the social assistance; b) of the literature about the development of the «private social» and about the relationship with tl public services; c) of national and regional laws, particularly of Veneto region; d) of the present experiences in Sout Verona Psychiatric Service. Results — The crisis of the traditional welfare state, the emergence in large sectors of gener; population of needs related to social fragmentation and relational impoverishment, the aspiration of a great number (individuals excluded from society to benefit of the right to full citizenship, all this urgently questions the traditional roh and responsibilities, the organisation, operational modalities, and the community orientation of existing health and hi man services. Within this framework, the relationship between psychiatric services (or, broadly speaking, public serviet in general) and «private social» bodies, particularly social co-operatives and voluntary organisations, has become part of a foreseeing, strategic new awareness of mental health workers. Conclusion — A shift from a relationship of mutual exploitation between organisations, to one of co-operation between them, each considering the other as an equal partne may be a critical step forward a new model of welfare. This, in turn, would hopefully meet the needs for health of th population in terms of efficiency, quality, relevance and consideration of the users' resources and social competencies.
Riassunto
Scopo — A distanza di 18 anni dalla Legge 180 di riforma psichiatrica, i servizi psichiatrici devono trovare la capacità di ricollocarsi sullo scenario sociale se vogliono continuare a produrre una forte azione di salute mentale nella comunità. Scopo del presente lavoro è evidenziare alcuni elementi teorici ed esperienziali che stimolino nei servizi psichiatrici una riflessione approfondita sul rapporto fra servizi e soggetti del privato sociale, in particolare le cooperative sociali e le organizzazioni di volontariato. Metodo — Gli elementi evidenziati nel lavoro sono stati ricavati da una analisi: a) della letteratura sui fattori di crisi del welfare state in Italia, con particolare riferimento ai settori della sanità e dell'assistenza sociale; b) della letteratura sullo sviluppo del privato sociale e sui rapporti con i servizi pubblici; c) di leggi nazionali e regionali, con particolare riferimento alla Regione Veneto; d) delle esperienze in atto nel Servizio Psichiatrico di Verona-Sud. Risultati — La crisi delle tradizionali forme di Stato sociale, l'emergere in vasti strati della popolazione di bisogni legati all'area delle povertà relazionali, l'aspirazione di larghe fasce di soggetti esclusi a godere pienamente dei diritti di cittadinanza porgono con urgenza nuovi interrogativi sulle titolarità di intervento, sugli assetti organizzativi, sulle modalità operative, sui rapporti con il territorio. In questo quadro, il rapporto fra servizi psichiatrici, ma più in generale servizi pubblici, e quei soggetti che si inscrivono nell'area del «privato sociale», in particolare la cooperazione sociale ed il volontariato, va posta al centro di una riflessione non meramente strumentale ma strategica, che attraversi in modo diffuso la consapevolezza degli operatori dei servizi. Conclusioni — Il passaggio da un rapporto di «strumentalizzazione reciproca» ad accordi di partnership può rappresentare uno snodo fondamentale nella costruzione di modelli di welfare in grado di fornire ai bisogni di salute risposte inedite non solo sul piano dell'efficienza, ma anche sul versante della qualità, della pertinenza e della valorizzazione delle competenze sociali.
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