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Employment/unemployment and psychological discomfort. A survey among young people living in an Italian industrial area

Published online by Cambridge University Press:  11 October 2011

Aldrigo Grassi*
Affiliation:
Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL Città di Bologna, Bologna
Maria Cristina Falzoni
Affiliation:
Dipartimento di Prevenzione, Azienda USL di Ferrara, Ferrara
*
Indirizzo per la corrispondenza: Dr. A. Grassi, Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL Città di Bologna, Via Toscana 18, 40137 Bologna Fax +39 - (0)51-623.7130

Summary

Objective To compare the prevalence of psychological discomfort in four groups of young people of different social status (metalworkers exposed and not exposed to mental health occupational risks, individuals unemployed or seeking their first job and full-time students). The study also evaluates among the same groups, six years after, the changes in status and in the rates of psychological discomfort. Design – The subjects, selected through an appropriate random procedure, are males, aged between twenty and twenty-nine, resident in the same geographical area for at least 10 years and still living with their families. 157 young men were involved, divided into the following four groups: metalworkers exposed to mental health occupational risks (n° = 30); metalworkers «not exposed» (n° = 57); unemployed (n° = 40); full-time students (n° = 30).

The prevalence of psychological discomfort has been compared in the four groups; six years after, within 116 subjects participating in the follow-up study, the changes in status and in psychological discomfort have been examinated. Setting – The survey was conducted in Cento (Ferrara, Northern Italy), an area with a healthy local economy and a comparatively low unemployment rate. In 1987 and in 1993 all young men were interviewed at home, after telephone contact, by the same psychologist. Main outcome measures - In the 1987 survey, to each subject were administered a «Social Position and Health Schedule» (SPH) and a previously validated questionnaire, to determine the index of psychological discomfort (IDP).

Through the «Occupational Risk Questionnaire» (ORQ) the metalworkers were also divided into two groups (exposed and not exposed to mental health occupational risks).

In 1993 the participants in the follow-up completed the same «IDP-Questionnaire» and a «Social and Occupational Position Schedule» (SOP) to give detailed informations on both labour turn-over and/or shifts in social status over the six years period. Results – In the 1987 survey significantly higher frequencies and averages were found in the group of metalworkers exposed to mental health risks, while no statistically significant results were noted in the other groups, including the group of unemployed. The main finding of the follow-up study relates to those metalworkers who, in the follow-up period, have changed their manual job to another type of employment and whose score visa-vis psychological discomfort was better than the rest of the group. Our findings indicate also that those young men seeking their first job who had found employment during the follow-up period, experienced an increase in psychological discomfort. Conclusion The most interesting aspect of our survey seems to concern the relationships between occupational prospects and mental health among young men living in an area characterized by a healthy local economy. Further studies on the students and the unemployed (and their possible occupational outcomes) are however needed.

Riassunto

Scopo – Mettere a confronto la prevalenza di stati di disagio psichico in quattro gruppi di giovani di diversa condizione sociale (operai metalmeccanici esposti e non esposti a rischi occupazionali per la salute mentale, disoccupati o in cerca di prima occupazione e studenti a tempo pieno); lo studio inoltre valuta tra gli stessi gruppi, a distanza di sei anni, i cambiamenti di stato e le variazioni del disagio psichico. DisegnoI soggetti, selezionati attraverso accurate procedure di randomizzazione, sono maschi, in età compresa tra 20 e 29 anni, residenti da almeno 10 anni nella stessa area geografica e ancora conviventi con il nucleo famigliare originario. Sono stati reclutati 157 giovani, suddivisi nei seguenti gruppi: metalmeccanici esposti a rischi occupazionali specifici per la salute mentale (n° = 30); metalmeccanici non esposti (n° = 57); disoccupati (n° = 40); studenti a tempo pieno (n° = 30).

La prevalenza degli stati di disagio psichico è stata confrontata nei quattro gruppi; a distanza di sei anni, sono stati valutati, nei 116 soggetti che hanno partecipato allo studio di follow-up, i cambiamenti di status e i livelli di disagio psichico.Setting – L'indagine è stata condotta a Cento (Ferrara), una zona economicamente ricca e con tassi di disoccupazione molto bassi. Le interviste sono state effettuate nel 1987 e nel 1993; i giovani, dopo essere stati contattati telefonicamente, sono stati intervistati nella propria abitazione, sempre dallo stesso psicologo. Principali misure utilizzate – Nel 1987 a ciascun soggetto sono stati somministrati una scheda «Posizione sociale e salute» (PSS) e un questionario, precedentemente validato, per la determinazione dell'indice di disagio psichico (IDP).

Inoltre gli operai metalmeccanici, mediante il «Questionario di rischio lavorativo» (QRL), sono stati suddivisi nei due gruppi «a rischio» e «non a rischio» occupazionale per la salute mentale.

Nel 1993, nello studio di follow-up, è stato nuovamente somministrato il questionario per la rilevazione dell'IDP ed è stata fatta compilare una scheda (Scheda per la posizione sociale e occupazionale) per raccogliere dettagliate informazioni sui cambiamenti lavorativi o di stato sociale intervenuti nei sei anni precedenti.Risultati – Nel 1987 si sono riscontrate situazioni di disagio psichico significativamente più frequenti e di maggior rilevanza negli operai metalmeccanici esposti a rischi occupazionali per la salute mentale (mentre nulla di significativo è emerso negli altri gruppi, in quello dei disoccupati in particolare). Dallo studio di follow-up si sono potuti rilevare miglioramenti significativi, per quanto riguarda il disagio psichico, negli operai metalmeccanici che sono passati dal lavoro manuale ad un altro tipo di impiego; si è inoltre riscontrata la tendenza, nei giovani disoccupati che hanno trovato, nei corso dei sei anni, un lavoro fisso, ad un peggioramento del grado di disagio psichico.Conclusioni – L'aspetto piu interessante della nostra ricerca sembra essere rappresentato dall'analisi delle relazioni tra prospettive occupazionali e salute mentale di giovani che vivono in un'area economicamente forte. Ulteriori ricerche dovranno tuttavia approfondire le problematiche specifiche connesse con le possibili prospettive occupazionali di studenti e giovani disoccupati e/o in cerca di prima occupazione.

Type
Articles
Copyright
Copyright © Cambridge University Press 1996

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