Hostname: page-component-586b7cd67f-t8hqh Total loading time: 0 Render date: 2024-11-22T21:29:53.906Z Has data issue: false hasContentIssue false

Breve Storia del Metodo Gemellare

Published online by Cambridge University Press:  01 August 2014

F. Lorenzi*
Affiliation:
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
*
Via dei Carraresi 18/E, 00164 Rome, Italy e-mail: [email protected]

Extract

Core share and HTML view are not available for this content. However, as you have access to this content, a full PDF is available via the ‘Save PDF’ action button.

I gemelli sono i rappresentanti di un'eccezione biologica della specie umana, di un avvenimento fuori dal consueto, per cui il parto della donna non dà origine ad un nuovo essere, ma a due o più rappresentanti della specie. Questa eccezione è così evidente e caratteristica che non ha mancato, come non manca, di impressionare l'intelligenza e la fantasia dell'uomo presso ogni popolo e in ogni epoca della storia.

Anche il sapere medico, prima ancora che si organizzasse in scienza, ha fermato la sua attenzione sul fenomeno della gemellanza cercandone la causa e le applicazioni.

Secondo la scienza Talmudica la nascita dei gemelli è dovuta al fatto che una goccia di sperma si è divisa in due parti. Del pari Ippocrate ritiene che il concepimento gemellare avvenga per la bipartizione dello sperma e ciascuna parte penetri in una delle due corna dell'utero. Nell'antichità classica il fenomeno della gemellarità fu riportato al caso delle formazioni doppie dovuto, secondo Empedocle, ad un eccesso dello sperma emesso in una sola volta, dovuto invece, secondo Democrito, allo sperma emesso in più volte, ad ognuna delle quali corrisponderebbe un embrione.

Secondo Aristotele invece, le mostruosità doppie «sarebbero originate da un fenomeno di concrescenza per il quale due embrioni, dapprima separati, vengono a fondersi parzialmente, in modo da costituire una sola formazione, nella quale però sono riconoscibili le due componenti».

Galeno sembra accettare l'ipotesi di Empedocle, aggiungendo tuttavia che il calore eccessivo dell'utero possa dividere il seme in più parti, donde originerebbe formazioni doppie, triple, ecc… Plinio non aggiunge nulla di nuovo alle idee dominanti e si limita a fornire descrizioni più o meno esaurienti di gravidanze multiple.

Type
Research Article
Copyright
Copyright © The International Society for Twin Studies 1997

References

REFERENCES

1. Antonarakis, SE et al (1995): Schizophrenia susceptibility and chromosome 6p24-22. Nat Genet 11: 235236.Google Scholar
2. Boomsma, DI, Molenaar, PC (1987): The genetic analysis of repeated measures. I simplex models. Behav Genet 17: 111123.CrossRefGoogle ScholarPubMed
3. Eaves, LJ et al (1986): A theory of developmental change in quantitative phenotypes applied to cognitive development. Behav Genet 16: 143162.Google Scholar
4. Gedda, L (1951): Studio dei gemelli ed. Orizzonte, Medico.Google Scholar
5. Gurling, H et al: Schizophrenia susceptibility and chromosome 6p24-22. Nat Genet 11: 234235.Google Scholar
6. Hanis, CL et al (1996): A genome-wide search for human non-insulin dependent diabetes genes reveals a major susceptibility locus on chromosome 2. Nat Genet 13: 161166.Google Scholar
7. Hugot, J et al (1996): Mapping a susceptibility locus for Chrohn's disease on chromosome 16. Nature 379: 821823.Google Scholar
8. Kruglyak, L, Lander, ES (1995): Complete multipoint sib-pair analysis of qualitative and quantitative traits. Am J Hum Genet 57: 439454.Google Scholar
9. Li, G et al (1996): Alipoprotein E-e4 allele and familial risk in Alzheimer's disease. Genet Epidemiol 13: 285298.Google Scholar
10. Loehlin, JC (1992): Genes and environment in personality development. Sage, Newbury Park, CA.Google Scholar
11. Martin, NG, Eaves, LJ (1977): The genetical analysis of covariance structure. Heredity 38: 7995.Google Scholar
12. Moises, HW et al (1995): An international two-stage genome-wide search for schizophrenia susceptibililty genes. Nat Genet 11: 321324.Google Scholar
13. Mowry, BJ et al (1995): Schizophrenia susceptibility and chromosome 6p24-22. Nat Genet 11: 233236.Google Scholar
14. Roses, AD (1996): From genes to mechanisms to therapies: lessons to learned from neurological disorders. Nat Med 2: 267269.CrossRefGoogle ScholarPubMed
15. Schwab, SG et al (1995): Evaluation of a susceptibility gene for schizophrenia on chromosome 6p by multipoint affected sib-pair linkage analysis. Nat Genet 11: 325327.Google Scholar
16. Straub, RE et al (1995): A potential vulnerability locus for schizophrenia on chromosome 6p24-22 evidence for genetic heterogeneity. Nat Genet 11: 287293.CrossRefGoogle ScholarPubMed