Ricerche e riflessioni specifiche sull'astensionismo sono di data recente, in Italia; partono, si può dire, dal 1979. Fino allora, in effetti, il comportamento astensionistico si era mantenuto entro limiti assai ristretti, e comunque del tutto simili a quelli di altri paesi in cui è previsto il voto obbligatorio per la formazione delle Camere. Il «grande balzo» lo si ha tra le elezioni del 1975–76 e quelle del 1979–80, quando i non votanti crescono percentualmente di circa il 50% (+ 53% alla Camera, +43,3% al Senato). Analogo forte incremento si registra nelle schede bianche come in quelle nulle (entrambe in progressivo calo fin dalle elezioni del 1968), che — sempre tra il 1976 e il 1979 — crescono rispettivamente del 40,7 e del 56,1% (alla Camera).